Pescara. L’infestazione della Cocciniglia che sta devastando i Lecci per le vie di Pescara secondo le associazioni ecologiste Co.m.al.pa. Abruzzo e Pro Natura Abruzzo è solo la punta dell’icerberg di un problema molto più grande che riguarda la cattiva gestione degli habitat naturali cittadini. “La rarefazione della biodiversità negli ambienti urbani, il peggioramento delle condizioni climatiche della città con l’Urban Warming e il forte inquinamento possono scatenare infestazioni di malattie molto gravi sulle piante.” spiegano le associazioni, “Il colpo di grazia viene dato dalle eccessive potature. Attualmente ci sono tantissimi lecci ammalati perché sottoposti a pratiche scorrette di gestione che ne hanno indebolito la salute rendendoli molto più vulnerabili alle infestazioni di insetti.”
Secondo le associazioni, questo insetto non è comparso dal nulla ma ha avuto terreno fertile nelle cattive condizioni dell’habitat urbano per progredire e scatenarsi. “Approfittando della mancanza di antagonisti, la cocciniglia colpisce e distrugge i lecci di Pescara. Una grave infestazione che impone un’attenta riflessione su quali strategie adottare per il risanamento dell’ambiente cittadino”. Secondo le associazioni occorre “preservare le aree naturali e incrementarle, aumentare la copertura vegetale con siepi e giardini naturali, preservare e creare i corridoi ecologici che sono fondamentali per la biodiversità in città.” “Le recenti potature sui lecci vengono viste come l’unica arma possibile per debellare l’infestazione. Purtroppo, nel tentativo di prevenire la malattia, gli interventi cesori hanno eliminato gran parte della chioma sana degli alberi che ha importanti funzioni di microhabitat per l’incremento della biodiversità.”
“Inutile appellarsi alle potature fitosanitarie e poi chiudere gli occhi sul grave stato ambientale della città in cui l’Isola di Calore Urbana e inquinamento raggiungono livelli insopportabili e i pochi spazi verdi vengono devastati dal cemento e dal degrado. Tutto terreno fertile per incrementare le malattie delle piante e peggiorare la qualità della vita dei cittadini”, concludono le associazioni, “Il restauro dell’ambiente urbano deve essere una priorità del Comune. Un progetto che va seguito da esperti naturalisti e da uno staff multidisciplinare che guardi alla conservazione della natura”.