L’Aquila. “Da un lato abbiamo le macerie, dall’altro la bellezza: sta a noi scegliere”. “Ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso di rimanere”. Sono alcune delle ‘voci dal cratere’ raccolte in questi giorni a Castelsantangelo sul Nera e ad Ussita (Macerata), lungo il percorso della Lunga Marcia nelle Terre Mutate, esperienza di trekking solidale partita da Fabriano il 27 giugno e con arrivo all’Aquila ieri 8 luglio. Un viaggio, lungo 200 km, attraverso Comuni e territori colpiti dai terremoti del 2016 e del 2017, per connettere i camminatori alle storie di resistenza delle comunità locali: storie come quella di Assunta Perilli che a Campotosto sta recuperando l’arte della tessitura dalle anziane del paese, di Emanuela Leli di Fiastra, promotrice di progetti di ecoturismo, di Piazza d’Arti all’Aquila luogo di associazionismo e cultura. Organizzata da Movimento Tellurico, APE Roma e FederTrek, la marcia diventa da oggi anche un percorso stabile, il “Cammino nelle Terre Mutate”.
Sarà, spiegano gli organizzatori “un viaggio lento nel cuore dell’Appennino da percorrere tutto l’anno, a piedi o in bicicletta, attraverso i sentieri di due importanti aree protette: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. In questo modo contribuiremo a favorire un rilancio economico e un rafforzamento del tessuto sociale, nel lungo arco di tempo necessario per la ricostruzione”. Il sito www.camminoterremutate.org aiuta a organizzare il viaggio nel cuore dell’Appennino, scegliendo le tappe da percorrere grazie alle tracce gps, e contattando le strutture ricettive per l’ospitalità e le associazioni territoriali con cui condividere storie di resilienza e di rinascita. Il percorso comprende Marche (Fabriano, Esanatoglia, Matelica, Pioraco, Camerino, Fiastra, Ussita, Visso, Arquata del Tronto), Umbria (Norcia con le frazioni di Castelluccio e Campi), Lazio (Accumoli e Amatrice), Abruzzo (Campotosto, Collebrincioni e L’Aquila).