L’Aquila. Con i suoi 10.175 metri di lunghezza il traforo del Gran Sasso si guadagna il dodicesimo posto al mondo ed è la galleria autostradale a doppia canna più lunga d’Europa. La galleria a due canne tra Assergi e Colledara, che permette il veloce collegamento tra Lazio e Abruzzo, fu inaugurata nel 1984. Per scavare il primo tunnel negli anni ’60 ci sono voluti centinaia di uomini, macchinari e tonnellate di esplosivo e il costo dell’opera è stato di 1700 miliardi di lire. Nella realizzazione della galleria del Gran Sasso non sono però mancati gravi incidenti: durante lo scavo 11 operai hanno perso la vita. Alcuni lavoratori rimasero vittime a seguito di incidenti ferroviari e stradali ed altri ancora a causa di distacco di massi e da esplosioni causate dal Grisù.
L’opera fu realizzata grazie a un accordo tra la Cassa del Mezzogiorno e la S.A.R.A. (Società Autostrade Romane e Abruzzesi), vecchia concessionaria delle autostrade A24 A25. A progettare l’opera fu Alpina S.p.A. mentre la CO.GE.FAR. fu l’impresa costruttrice. I lavori cominciarono il 14 novembre 1968. Dopo 16 anni fu aperta la prima galleria direzione Teramo nel 1984, mentre per la seconda, direzione Roma, è stato necessario attendere la fine dei lavori dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso aperti dopo nove anni nel 1993.
Gli scienziati dell’Istituto Nazionale di Fisica pensarono di affiancare al traforo il Laboratorio di ricerca di Fisica Nucleare. L’intuizione venne al professore Antonino Zichichi. I Laboratori nazionali del Gran Sasso (LNGS) appartenenti all’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), si dedicano allo studio della fisica delle particelle. Sono i più grandi laboratori sotterranei del mondo.
Le due gallerie sono comunicanti tramite cunicoli o bypass, distanziati con passo variabile di 300 fino a 600 metri, chiusi con portoni antifiamma, che rappresentano una via di fuga in caso di incendio o incidente. E’ presente un sistema di ventilazione longitudinale che spinge l’aria, e quindi i fumi, in direzione concorde a quella del traffico per evitare il cosiddetto fenomeno del riflusso dell’aria verso i veicoli a monte. Inizialmente il sistema di ventilazione longitudinale non fu ritenuto valido, ma oggi è tra i più installati in tutte le gallerie autostradali a doppia canna.
Gli sforzi, gli uomini, le risorse e mezzi impiegati nel passato per la realizzazione del traforo del Gran Sasso ancor oggi portano il loro risultato, facendo di questa galleria una delle principali vie di collegamento per automobilisti e trasportatori che giornalmente percorrono Lazio e Abruzzo.