L’Aquila. Cosa accadrà nelle direzioni dei partiti alla luce dei dati delle elezioni regionali? Se lo chiedono in molti leggendo e commentando i dati emersi dopo l’election day del 25 maggio. Sicuramente qualcosa cambierà in Forza Italia e Nuovo centrodestra. Nazzario Pagano, ex presidente del consiglio e coordinatore di Fi è già alle prese con un’analisi del voto. Il partito non è riuscito nella scalata all’Emiciclo, nonostante avesse una lista con nomi doc con a capo il presidente uscente Gianni Chiodi. Pagano e Chiodi si sono già recati alla direzione nazionale di Forza Italia a Roma dove sicuramente i dati dell’Abruzzo saranno finiti nel mirino di Berlusconi. Pagano, nonostante gli attacchi, sostiene che il partito è cresciuto e l’analisi non serve. Il governatore emerito Chiodi, preso atto dei problemi di coalizione e della netta sconfitta, è pronto per realizzare un progetto politico per il centrodestra abruzzese che superi gli steccati e che riunisca in una grande visione tutti i moderati. Sarà questo il suo ruolo politico per il futuro, oltre naturalmente all’impegno in consiglio regionale dove la sua sarà un’opposizione dura, attenta e costruttiva, nell’interesse esclusivo degli abruzzesi. Stanno invece riflettendo i dirigenti del Nuovo centrodestra. Avevano puntato tutto sulla candidatura di Filippo Piccone al parlamento europeo ma non sono riusciti a portare a casa neanche un consigliere regionale. Sicuramente qualcuno ha tradito, Piccone è stato “snobbato” dall’entourage di centrodestra e ora sicuramente dovrà fare un’esame dettagliato del voto e capire come muoversi. Anche in casa centrosinistra, nonostante la vittoria, qualcosa cambierà. Il segretario regionale Pd uscente, Silvio Paolucci, è stato eletto al consiglio regionale e il suo posto a breve dovrà essere rimpiazzato. Sicuramente si opterà per le primarie, ma sui candidati ancora silenzio assoluto. Il Partito dovrà decidere se allinearsi al trend nazionale e puntare sul rinnovamento, oppure scegliere una figura che già attiva nel Pd. Anche la sinistra dovrà rivedere un pó la linea da seguire. Maurizio Acerbo, candidato presidente con Un’altra Regione, non è riuscito ad ottenere il 4per cento ed è rimasto fuori da ogni gioco. Un solo seggio è andato a Sel che pure dovrà analizzare l’operato e cercare di capire dove e se è stato sbagliato qualcosa. Il Movimento 5 Stelle, invece, che è riuscito a portare a casa un buon risultato, con 5 consiglieri, dovrà aspettare le decisioni di Grillo e Casaleggio per capire come muoversi.