Teramo. Gli studenti che decideranno di recarsi all’università in bicicletta saranno pagati dall’Adsu. Si chiama “Bike2Study” l’innovativo progetto sperimentale pensato dall’Azienda per il diritto allo Studio dell’Università di Teramo, che ‘compra’ 40mila chilometri per incentivare gli studenti universitari a spostarsi da casa o dai tre nodi di interscambio previsti, per recarsi a lezione e viceversa: aderendo all’iniziativa, riceveranno un localizzatore gps, attraverso il quale controllare gli spostamenti e calcolare i chilometri percorsi ma anche la posizione della bicicletta, che sarà custodita in stazioni video sorvegliate. Il progetto come illustrato questa mattina dei vertici dell’Adsu (il presidente Paolo Berardinelli e il direttore Antonio Sorgi) e dai rappresentanti della startup marchigiana ‘Bike2Like’, “vuole costituire ‘rivoluzione culturale’, con lo scopo di verificare le modifiche di comportamento degli studenti nella scelta delle modalità di spostamento, sulla base dell’erogazione di un incentivo economico diretto”. Non si tratta, come spiegato, di una iniziativa di bikesharng (per le quali è previsto l’affitto di una bicicletta) perché il mezzo di spostamento è la bicicletta dello studente: UniTe realizzerà stazioni video sorvegliate di custodia delle bici, comprese di colonnine di ricarica per le bike elettriche, nei tre poli universitari del Campus di Sant’Agostino a Colleparco, a Piano d’Accio e ad Avezzano. La mobilità sostenibile è sostenuta versando a ciascun universitariociclista un incentivo di 25 centesimi per ogni chilometro percorso. Alla presentazione sono intervenuti anche il rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico e il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio i quali hanno sottolineato l’importanza di questa sperimentazione, anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale: è previsto infatti un abbattimento di oltre 5 tonnellate di Co2, il risparmio di circa 4mila litri di carburante.