Sulmona. C’è un presunto responsabile dell’incidente che nel gennaio di due anni fa coinvolse la squadra giovanile del Sulmona Rugby e in cui persero la vita due ragazzi ed altri sei rimasero gravemente feriti, sul piano delle Cinquemiglia: si tratta di Simona Cicconi, 52 anni dell’Aquila, dirigente del Compartimento Anas della viabilità per l’Abruzzo. L’architetto aquilano è accusata di omicidio colposo plurimo per aver causato la morte di Salvatore Di Padova, detto Sasà, di 14 anni, e di Marco Liberatore, 20 anni, che era alla guida, oltre al ferimento di altri sei ragazzi tutti a bordo del Fiat Ducato che finì fuori strada al chilometro 129, lungo la ss 17, sul Piano delle Cinquemiglia. Secondo i magistrati, Cicconi avrebbe omesso la predisposizione di idonei sistemi di sicurezza destinati
ad impedire ai veicoli, in caso di sbandamento, la fuoriuscita dalla sede stradale, con probabilità di impatto e capovolgimento. Come dire che la presenza del guardrail in concreto avrebbe potuto eliminare o attenuare le conseguenze dannose dell’avvenuta deviazione dell’automezzo dalla propria mezzeria. Non tutte le famiglie dei ragazzi coinvolti si sono costituite parte civile. “Abbiamo deciso di avviare questo procedimento giudiziario non per ricevere un ristoro economico affermano tramite il loro legale, avvocato Alessandro Margiotta, i familiari di Marco Liberatore ma solo per fare in modo che queste tragedie non avvengano mai più, quella strada è troppo pericolosa e nel corso degli anni tante persone hanno perso la vita andandosi a schiantare contro gli alberi che costeggiano il piano delle Cinquemiglia”. La prima udienza del processo è stata fissata al 14 febbraio del 2017.