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Cisl: occupazione in crescita, ma non in qualità. Boom di contratti a tempo determinato e voucher

Redazione Centrale di Redazione Centrale
23 Maggio 2016
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L’Aquila. Rallenta anche a marzo la dinamica del mercato del lavoro in Abruzzo. L’Osservatorio sul precariato dell’Inps registra una netta diminuzione sia delle assunzioni che delle cessazioni dei rapporti di lavoro. Nel complesso, tuttavia, proprio grazie alla flessione dei licenziamenti/cessazioni, il saldo rimane largamente positivo: sul mercato operano circa 8 mila lavoratori in piu’, 1.106 a tempo indeterminato, il resto, la stragrande maggioranza, a tempo determinato. Lo scrive in una nota il segretario generale della Cisl AbruzzoMolise Maurizio Spina. Lavoro-in-Italia-650x487Frenano soprattutto i nuovi contratti a tempo indeterminato (- 45% rispetto allo stesso periodo del 2015) confermando la sensazione di una pausa di assestamento del mercato dopo gli incentivi della legge di stabilita’ e del Jobs act. Nello scorso anno – rileva il sindacalista – ben 37 mila assunzioni (10 mila effettuate nel solo mese di dicembre) sono state incentivate dall’esonero contributivo triennale. Non subisce variazioni e resta stabile l’utilizzo dei contratti a termine che oggi ‘pesano’ molto di piu’, arrivando a superare la quota del 73% del complesso delle assunzioni. “La Legge di Stabilita’ ha prorogato, ma in misura ridotta, anche per il 2016, la possibilita’ per i datori di lavoro di richiedere le agevolazione sulle assunzioni a tempo indeterminato: 3.250 euro l’anno, ma solo per due anni; contro 8.060 euro l’anno nel 2015 e per tre anni, dichiara il segretario Cisl AbruzzoMolise. “In Abruzzo e in Italia e’ importante fare la scelta giusta continuando a favorire i contratti a tempo indeterminato, incentivandoli attraverso una riduzione strutturale del costo del lavoro. Per questo chiediamo all’assessore al lavoro, Andrea Gerosolimo, di aprire un percorso comune con le forze economiche e sociali del territorio per rilanciare il mercato del lavoro in Regione: un tavolo di confronto per trovare soluzioni per il rilancio delle politiche della crescita e dello sviluppo”. Il sistema produttivo perde altre mille imprese nei primi tre mesi di quest’anno. Si dimezza la cassa integrazione, in particolare la straordinaria, segnalando che le crisi strutturali d’impresa sembrano avviate ad una fase risolutiva. Scendono le indennita’ di mobilita’, ma crescono le disoccupazioni: in totale sono 41 mila i lavoratori abruzzesi assistiti dagli ammortizzatori sociali, contro i 46 mila del primo trimestre 2015. Continua la corsa dei voucher nei primi tre mesi dell’anno (+ 46%) – evidenzia Spina – anche se con intensita’ minore rispetto alla media nazionale e, soprattutto, rispetto all’anno precedente. Proprio in questi giorni, finalmente, l’Inps ha comunicato i dati di uno studio che vede in Abruzzo quasi 40 mila i lavoratori retribuiti con i voucher: le donne sono pari agli uomini e la componente giovanile e’ molto elevata. I buoni lavoro sono utilizzati soprattutto nel commercio e nei servizi, ma oltre il 70% dei committenti ne fa un uso limitato, marginale. “In sostanza, dai dati Inps emerge che in Abruzzo la stragrande maggioranza dei lavoratori sarebbe stata utilizzata solo per pochi giorni, percependo compensi molto inferiori ai 500 euro l’anno – rileva il segretario – Interessante e positivo e’ il numero delle persone, in prevalenza giovani (4.592), impiegati per la prima volta in un’attivita’ lavorativa. Il dato che desta sospetto e’ quello del divario tra buoni acquistati dai committenti e buoni effettivamente utilizzati (il 76%). Fermo restando l’utilita’ di uno strumento che, comunque, contribuisce a far emergere il lavoro occasionale, diventa necessario impedirne un utilizzo alternativo al lavoro regolare. Bisogna intervenire sulle regole di utilizzo e non solo sulla tracciabilita’, affidando alla contrattazione l’uso dei voucher, che sono stati inizialmente introdotti proprio con lo scopo di bonificare sacche di sommerso. Oggi, l’uso dei voucher deve rimanere occasionale, limitandone le attivita’ ed i settori di impiego, prevedendo la comunicazione obbligatoria prima dell’inizio del rapporto di lavoro. In definitiva, in una regione caratterizzata da un indice di vecchiaia molto elevato, da una bassa occupazione femminile e giovanile, con un sistema produttivo che perde competitivita’ – torna a ribadire Spina – c’e’ sempre piu’ bisogno di un Patto per il Lavoro e lo Sviluppo che nasca da un confronto a tutto campo con imprenditori e istituzioni, locali e regionale, per rendere possibile il consolidamento della ripresa e per sostenere decisamente il rilancio di un’occupazione piu’ stabile. E’ un obiettivo su cui stiamo lavorando insieme alla Regione e speriamo che presto veda la luce per sostenere il lavoro e l’economia dell’Abruzzo”, conclude il segretario della Cisl AbruzzoMolise.

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