L’Aquila. E’ stata fissata al 15 maggio 2024 al Tribunale penale dell’Aquila l’udienza dibattimentale che vede imputato l’infermiere accusato dalla Procura della Repubblica di L’Aquila di aver causato il 3 novembre 2020, per colpa grave dovuta ad imperizia, la morte di una giovane donna, ricoverata per COVID nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Verranno ascoltati sei testimoni dell’Accusa, tra i quali le due persone offese, figli della vittima, già costituite parti civili in sede di udienza preliminare con il patrocinio dell’Avv. Ludovici Carlotta del Foro dell’Aquila.
Si ricorda che i due discendenti della donna deceduta hanno chiesto il risarcimento di tutti i danni subiti a causa dell’improvviso decesso della loro madre, causato da responsabilità altrui, quantificati nella somma prudenziale e complessiva di € 700.000,00 circa.
A supporto della tesi accusatoria vi è la perizia redatta dal Collegio medico incaricato dalla Procura, composto da due medici specializzati di Roma, che saranno chiamati ad illustrare l’elaborato davanti al Giudicante, i quali hanno affermato con assoluta certezza che il decesso della paziente poteva essere evitato mediante l’intervento entro 3 – 5 minuti di un anestesista – rianimatore che avrebbe riposizionato correttamente la cannula tracheale e/o avrebbe intubato la paziente per via oro – tracheale. Gli stessi hanno affermato che la chiusura della porta e la sua apertura dopo un periodo di tempo (circa 15 minuti) troppo prolungato hanno causato la morte della paziente. All’infermiere, imputato per il reato di omicidio colposo nell’esercizio della professione sanitaria, vengono contestati più profili di responsabilità sulla scorta della menzionata perizia medico – legale.
Quindi, anche e soprattutto i due periti medici saranno ascoltati dal Giudice penale nel corso del processo, calendarizzato in più udienze, attesa la presenza di circa 30 testimoni, indicati dalla Procura e dalla difesa, da ascoltare relativamente ai fatti accaduti a discapito della povera paziente, morta per mano altrui.