L’Aquila. Sono 20 su 377 in Sardegna, tutti nella provincia di Nuoro, i comuni italiani che saranno ancora soggetti a restrizioni sulla movimentazione e commercializzazione dei suini per la presenza di capi allevati e selvatici sieropositivi alla peste suina. S
i tratta dei territori di Aritzo, Arzana, Baunei, Belvi, Desulo, Gavoi, Mamoiada, Ollolai, Olzai, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orotelli, Ottana, Sarule, Talana, Tonara, Triei, Urzulei, Villagrande Strisaili. E’ quanto emerge dal nuovo Regolamento adottato dalla Commissione Ue di eliminare l’embargo totale per le carni di maiale esportate dalla Sardegna a causa della peste suina, presente nell’Isola sin dal 1978. Si tratta anche dell’unica parte di territorio italiano nel quale verrà applicata la maggiore fermezza per l’export.
Liberati, anche se non del tutto, altri territori sardi tra Sud Sardegna, Oristanese, Sassarese e Nuorese) a cui si affiancano anche altre zone d’Italia individuate in Piemonte, Liguria Lazio, Emilia Romagna e Lombardia per le limitazioni meno severe dell’area I; infine in Piemonte, Liguria, Lazio e ancora in altri territori della Sardegna vigeranno controlli e restrizioni leggermente più impattanti per le attività zootecniche.
Il passaggio successivo spetta alla Regione Sardegna – con l’Istituto zooprofilattico regionale – e al ministero della Salute che dovranno definire i parametri per tutte le diverse fasce individuate dal documento comunitario. I primi incontri sono previsti già questa settimana visto che il Regolamento è entrato in vigore da oggi, giorno successivo alla pubblicazione nella GU europea.