Pescara. Preoccupa lo stallo nella somministrazione delle quarte dosi di vaccino anti-Covid: ci si avvicina infatti alle festività natalizie con il 72% degli over60 e dei soggetti fragili ancora scoperti.
Intanto, continua il calo dei contagi ma aumentano i decessi che, ultimi e decrescere tra tutti i parametri epidemici, hanno superato la quota di 100 al giorno. L’ultimo aggiornamento del quadro epidemiologico arriva dal monitoraggio indipendente della fondazione Gimbe relativo alla settimana 9-15 dicembre 2022.
A preoccupare maggiormente, in vista del Natale e delle maggiori occasioni di aggregazione durante le Feste, sono proprio i tassi di copertura per la quarta dose. “Considerato che la platea per la quarta dose non viene aggiornata da due mesi – evidenzia il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – e la rendicontazione ufficiale comprende tutte le persone che ricevono la quarta dose, sia quelle incluse nella platea, sia quelle che la effettuano su richiesta, il tasso di copertura è certamente sovrastimato. In ogni caso ci avviciniamo al Natale con quasi il 72% di over 60 e fragili senza quarta dose”.
Il tasso di copertura nazionale è oggi al del 28,4%, con nette differenze regionali dal 12,8% della Calabria al 42,2% del Piemonte. A correre i rischi maggiori, se non vaccinati con il secondo booster, sono proprio le persone più deboli, sottolinea il ministro della Salute Orazio Schillaci: “Ricordo l’importanza della vaccinazione contro il Covid per i pazienti oncologici per i quali, se non vaccinati, il rischio di decesso in caso di infezione è elevato”, ha avvertito.
Ed una conferma in tal senso giunge anche da uno studio condotto in Friuli- Venezia Giulia e nella provincia di Reggio Emilia: il rischio di morte tra le persone con storia di cancro e positività all’infezione da SarsCoV2 risulta 2-3 volte superiore tra quelle non vaccinate rispetto alle vaccinate. Sul fronte delle curva dei contagi, invece, il
monitoraggio evidenzia una diminuzione dei casi (-21,1% con 174.630 nuove infezioni contro le 221.324 della
settimana precedente). In aumento, però, i decessi (+4,8%): sono 719 negli ultimi 7 giorni, con una media di
103 al giorno rispetto ai 98 della settimana prima. Risultano stabili i ricoveri (+2,4%) e si registra un lieve calo
delle terapie intensive (-4,2%). Al 15 dicembre, il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è
del 14,8% in area medica e del 3,2% in area critica.
Ad aggravare la situazione è anche la contemporanea diffusione dei virus dell’influenza stagionale, con uno studio del Cdc – il Centro statunitense per il controllo delle malattie – che rileva come la prevalenza di forme gravi e complicate di coinfezioni tra influenza e SarsCov2, soprattutto nei bimbi, mostri l’utilità di vaccinare i più piccoli. Il 6% dei bambini ricoverati per influenza in Usa, infatti, aveva anche il Covid, così come il 16% di quelli ricoverati in intensiva per influenza.
Insomma il virus SarsCov2 continua a far sentire le proprie conseguenze ed è sbagliato, secondo vari esperti,
pensare che si sia ormai fuori pericolo. Di questo è convinto Andrea Crisanti (Pd), che attacca il presidente
dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù. “Il presidente Aifa – afferma Crisanti – dice che il Covid
non è più una pandemia ma è diventato endemico? Ha scoperto l’acqua calda, ma cosa vuol dire? E’ chiaro che
un virus nuovo dopo tre anni e con il vaccino cambia la propria trasmissibilità ma non vuol dire che non sia più
pericoloso”. Ed ancora: “Dice che il Covid è meno letale dell’influenza? Questa è una manifestazione di
analfabetismo di sanità pubblica.
Non si può dire qualcosa del genere, basta guardare ciò che sta succedendo in Cina senza il vaccino. Questa – conclude – è disinformazione e penso anche un po’ di malafede”.
L’influenza tuttavia si sta facendo sentire in modo pesante e secondo la Società italiana di medicina generale (Simmg) il picco è già stato raggiunto con circa due settimane di anticipo. Anche il ministero della Salute alza l’allerta: ha emanato una circolare in cui si invita a monitorare i casi gravi effettuando test di laboratorio per l’isolamento dei virus a tutti i pazienti in ricovero con infezioni respiratorie.