Da Second Life al metaverso: la scommessa di Facebook, Microsoft e le criptovalute, che cambierà completamente la nostra vita, sta per arrivare. Nel 2003 la Linden Lab, società di San Francisco, crea Second Life, un mondo virtuale online dove le persone (rappresentate da degli avatar) potevano (in realtà ancora possono) esplorare città, ambienti, territori, partecipare a giochi, andare in discoteca, fare shopping in quella che era (ed è) una vera e propria seconda vita digitale. All’epoca, circa 20 anni fa, rappresentò una rivoluzione ed è, ancora oggi, l’incarnazione più reale di un termine molto di moda: metaverso. Il metaverso è un mondo connesso al web dove il nostro avatar digitale in 3D può vivere una vita vera, trasferendo parte della nostra quotidianità in virtuale pur mantenendo la nostra reale identità.
In questa nuova era digitale si sta muovendo anche il gioco d’azzardo con l’idea di poter giocare scommesse virtuali, con puntate su giochi virtuali come oggi già accade negli eSports. Già negli ultimi anni, infatti, si sono sviluppati (in maniera decisamente importante) una serie di sport da giocare come FIFA o PES e in cui si può puntare, come in un qualsiasi evento reale, sul risultato, sui marcatori e tutto il resto. Pensate, quindi, in prospettiva quanto possa essere intrigante e remunerativo trasportare anche il settore del betting nel metaverso in cui il reale e il virtuale si mischiano in una sorta di vita ibrida da vivere con i sensori sempre attaccati.
Il metaverso può superare i limiti dei social?
Il metaverso potrà superare i limiti dei social? Sima Sistani. fondatore della videochat Houseparty, ne è convinto. Secondo Sistani, infatti, se la protagonista della generazione scorsa è stata la condivisione la prossima sarà la partecipazione. Le interazioni, quindi, non saranno sotto forma di commenti e like ma esperienze condivise, in una modalità sempre più simile a quelle del mondo reale. Invece di osservare ciò che accade tramite lo schermo del pc o dello smartphone, grazie ai visori per la realtà virtuale e braccialetti dotati di sensori, si potrà interagire, fisicamente, con gli oggetti e l’ambiente circostante. Proprio Facebook, oltretutto, è uno dei principali promotori di questa nuova realtà virtuale avendo investito circa 50 milioni di dollari nel progetto
Proprio Mark Zuckerberg, co-fondatore di Facebook, sostiene che la maggior parte del tempo viene passata a controllare gli smartphone e non crede che le persone dovrebbero interagire in questo modo. Nel metaverso, invece, si potranno fare esperienze con interazioni più ricche e naturali. Non solo Facebook, però, è interessato a questo futuro sempre più accessibile: anche il CEO di Microsoft, Satya Nadella, è molto colpito dal metaverso come la cinese Tencent (fondatrice dell’app WeChat). Per non parlare di Epic Games che, in questo ultimo periodo, sta realizzando dei videogames sempre più interattivi con cui approcciare, in grande stile, proprio nel metaverso. Le persone, dunque, ora tornate alla vita con tante escursioni e visite dopo i due anni di lockdown, si abitueranno a vivere una vita virtuale così intensa?
Il metaverso e le criptovalute: un’unione molto potente
Non sappiamo se il metaverso potrà avere il successo sperato e cambiare, in maniera definitiva, le nostre vite ma una cosa, di certo, la conosciamo: l’utilizzo massivo delle criptovalute potrà modificare, sicuramente, l’economia globale. In un mondo completamente virtuale, ovviamente, anche le monete saranno virtuali e ci potrà essere un balzo palese dell’utilizzo delle criptovalute per acquistare quello che è, certamente, lo shopping online più interattivo di sempre. Pensiamo, appunto, a comprare un qualsiasi oggetto in un negozio virtuale con la spazialità e la consapevolezza di poter interagire con il venditore e poter guardare quell’oggetto come se lo avessimo tra le mani. Sarà un’esperienza differente e verrà vissuta differentemente con le proprie monete virtuali.
Con questi presupposti si può, davvero, immaginare il metaverso come il futuro? Sicuramente è un modo molto interessante di pensare al web e all’uso di internet in una maniera avvolgente e completamente nuova. Poi, ad oggi, non sappiamo quanto di fantascientifico ci sia nel progetto e quanto di realistico ma, se ci pensiamo, ci sono tanti videogiochi, in questi ultimi tempi, che hanno grande interattività quindi perché non possiamo immaginare un mondo in cui virtuale e reale si incrocino continuativamente e in maniera molto più decisa e collaborativa?