Pescara. “In questa fase nelle nostre scuole abbiamo fatto un uso massiccio del personale Covid, che però non avremo più da settembre. E in questa sede voglio sottolineare che le risorse” per l’accoglienza nelle scuole dei bambini provenienti dal’Ucraina “non sono allocate in funzione dei bisogni. Spero che la crisi prodotta dalla guerra sia risolta a breve ma in questa fase servono risorse e supporto per i territori, cosa che ho chiesto anche al Mef. Serve personale straordinario con competenze particolari”.
Lo ha detto il ministro per l’Istruzione Patrizio Bianchi intervenendo in Commissione parlamentare per l’Infanzia in un’audizione.
“Sul fronte delle risorse già in essere per le scuole – ha aggiunto il ministro Bianchi – abbiamo 1 milione di euro per l’assistenza linguistica, poi abbiamo risorse Ue del progetto Care, che però vengono attribuite soprattutto nelle regioni meno sviluppate, e questo è un problema perchè vorremmo le risorse dove queste effettivamente servono”. Infatti, ha spiegato ancora il titolare dell’Istruzione, “la dislocazione dei bambini è avvenuta sostanzialmente in ragione della presenza delle comunità lavorative ucraine nel nostro Paese, quindi ad esempio abbiamo un 22% in Lombardia, 12% in Emilia Romagna, 8% in Piemonte, 1% in Sardegna, 2% in Calabria e il 7 nel Lazio.
A livello provinciale per quanto riguarda l’Abruzzo la presenza maggiore di bambini nelle scuole è soprattuto a Pescara, in Campania a Napoli e in Calabria a Vibo Valentia; poi Roma ‘assorbe’ circa il 62% delle presenze nel Lazio, il 56% a Genova per la Liguria e in Lombardia si concentrano principalmente tra Milano e Brescia”.
Ucraina, 16.045 bambini presenti in scuole italiane: il 90% tra i 3 e i 13 anni