Pescara. Continua il dolore, la morte e la desolazione nella guerra che la Russia ha portato in Ucraina. “Sì, è sul tavolo”: così Papa Francesco ha risposto ai giornalisti sul volo verso Malta che gli chiedevano se ha preso in considerazione l’invito ad andare a Kiev.
Il fotoreporter ucraino Maxim Levin è stato trovato morto.
Lo riporta l’Ukrainska Pravda. Levin, 40 anni, che aveva lavorato per diverse testate internazionali tra cui Ap e Reuters, era scomparso dal 13 marzo scorso dalla prima linea vicino a Kiev, nel distretto di Vyshhorod dove stava riprendendo i combattimenti.
Intanto le forze russe si stanno “ritirando rapidamente” dalle aree attorno a Kiev e alla città di Chernihiv, nel nord dell’Ucraina. Lo ha dichiarato il consigliere del presidente ucraino, Mykhaylo Podolyak. “Con la rapida ritirata dei russi da Kiev e dalla regione di Chernihiv, è assolutamente chiaro che la Russia sta dando la priorità a una tattica diversa: ripiegare verso est e sud, mantenere il controllo di vasti territori occupati e entrarvi in maniera potente”, ha aggiunto su Telegram.
Le forze russe si sarebbero ritirate dall’aeroporto di Gostomel vicino alla capitale ucraina Kiev, che è stato teatro di battaglia dall’inizio del conflitto, stando all’intelligence militare britannica. Lo riferisce la Bbc. “Le forze ucraine continuano ad avanzare mentre quelle russe sono in ritirata, nelle vicinanze di Kiev” afferma il ministero britannico della Difesa.
Sette corridoi umanitari, incluso un nuovo tentativo per evacuare Mariupol, sono previsti per oggi in Ucraina. Lo ha detto il vice primo ministro dell’Ucraina Iryna Vereshchuk, come riporta il Guardian. Il corridoio di Mariupol prevede sia il trasporto privato sia autobus , ha detto Vereshchuk.
“Una vittoria della verità significa una vittoria per l’Ucraina e gli ucraini. La domanda è quando finirà. Questa è una domanda profonda. È una domanda dolorosa. Oltre alla vittoria, il popolo ucraino non accetterà nessun risultato”. Così il presidente ucraino Volodomyr Zelensky in un’intervista a Fox News.
Alla domanda su che cosa “disposto ad accettare” al fine di garantire un accordo di pace, il presidente ucraino ha risposto: “Non scambiamo il nostro territorio. La questione dell’integrità territoriale e della sovranità è fuori discussione”. “Mi dispiace, non discuto nessuno dei miei ordini come comandante in capo. Ci sono cose che condivido solo con le forze armate militari dell’Ucraina e quando parlano con me”. Così il presidente ucraino Volodomyr Zelenski in un’intervista a Fox News alla domanda se sia stata l’Ucraina a colpire il deposito di petrolio a Belgorod, in suolo russo.
Trecento milioni di dollari di ulteriori aiuti militari per l’Ucraina. Il Pentagono ha disposto un nuovo sostegno di 300 milioni di dollari a favore di Kiev per rafforzare le difese durante l’invasione russa. In particolare nel pacchetto di aiuti sono compresi missili guidati da laser, droni ‘kamikaze’ Switchblade (con testate esplosive) e droni leggeri di tipo Puma (da ricognizione). L’amministrazione Biden, inoltre, lavorerà con gli alleati per trasferire agli ucraini tank di fabbricazione sovietica da impiegare nel Donbass: lo scrive il New York Times, citando un ufficiale americano e sottolineando che è la prima volta che gli Usa inviano carri armati in Ucraina dall’inizio della guerra. Si tratta di aiuti militari necessari a Kiev per contenere la nuova offensiva russa, prevista nei prossimi giorni. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ne è sicuro: “Le forze russe si stanno ammassando nel Donbass, verso Kharkiv, e si stanno preparando per attacchi ancora più potenti. Ora si stanno ritirando dal nord dell’Ucraina in un modo lento ma evidente. Chiunque torni in questa zona deve stare molto attento. È ancora impossibile tornare alla vita normale, bisogna aspettare che la nostra terra venga bonificata e finché si sarà certi che non ci saranno nuovi bombardamenti”. Nella notte le sirene dell’allarme aereo hanno risuonato in tutte le principali città ucraine, da Kiev a Odessa. Quest’ultima città venerdì sera è stata raggiunta da tre missili balistici, intercettati dalla contraerea. Bombardamenti anche nelle regioni di Poltava e di Lugansk, dove sono state colpite da missili infrastrutture e zone residenziali. I soccorsi sono sul posto, non si hanno notizie per il momento di vittime o feriti. La situazione più difficile resta quella di Mariupol, nel sud del Paese, ormai da settimane assediata dalle forze russe. Secondo Zelensky almeno 5.000 persone sono state uccise nella città “martire” e sono in corso trattative per la rimozione dei corpi dalle strade. Si stima – ha aggiunto – che “circa 170.000 persone stiano ancora lì ad affrontare la carenza di cibo, acqua e elettricità: la Croce Rossa ha affermato che una squadra diretta in città per un’evacuazione ha dovuto tornare indietro venerdì in quanto le condizioni hanno reso impossibile procedere, un altro tentativo verrà effettuato sabato”. Oltre 3.700 persone “sono state ‘salvate’ dall’assedio di Mariupol” ha detto Zelensky: un convoglio di 42 bus, scortato dalla Croce Rossa, ha condotto i civili fino alla città di Zaporizhzhia.