La donna ha poi raccontato di aver detto a suo figlio di 4 anni di nascondersi in un’altra stanza e poi di essere stata violentata ripetutamente. “Mi ha detto di togliermi i vestiti, poi mi hanno stuprata uno dopo l’altro. Non gli importava che mio figlio fosse nel locale accanto. Mi hanno detto di farlo tacere e di tornare. Mi hanno tenuto la pistola puntata in testa tutto il tempo, dicendo ‘La uccidiamo o la teniamo in vita?'”. Dopo l’episodio, la vittima è riuscita a fuggire con il figlio, che ancora non sa che il padre è morto.
In un’intervista al Times, poi ripresa da Insider, la donna ha raccontato l’incubo vissuto: “Ho sentito uno sparo, il rumore del cancello che si apriva e poi il rumore dei passi in casa. Ho gridato: ‘Dov’è mio marito?’ Poi ho guardato fuori e l’ho visto a terra vicino al cancello. Un ragazzo più giovane mi ha puntato la pistola alla testa e ha detto: ‘Ho sparato a tuo marito perché è un nazista’”.
“Abbiamo notizie di donne che sono state stuprate in gruppo. Alcune sono anziane. La maggior parte è stata giustiziata dopo lo stupro o si è suicidata”, ha detto la deputata ucraina Lesia Vasylenko al Guardian.