L’Aquila. Una crisi umanitaria dalla difficile gestione, anche per l’ufficio del dipartimento della pubblica sicurezza abruzzese. “Un plauso all’impegno dei poliziotti per l’accoglienza dei rifugiati ucraini, ma la Questura dell’Aquila è già in affanno”. E’ quanto scrivono le organizzazioni sindacali di Polizia Siulp e Sap provinciali dell’Aquila: in una nota i sindacati in questione attaccano il questore, Enrico De Simone, perché, “purtroppo, come avevamo previsto, sin dalla prima gestione dei rifugiati, ha violato le norme che tutelano l’incolumità e la sicurezza dei poliziotti, imponendo turni doppi non convenzionali”. I sindacati Siulp e Sap, insieme al Siap, nei giorni scorsi erano molti duri con De Simone, denunciando una grave carenza di personale ( “L’Aquila da qui al 2026 perderà 226 poliziotti”), annunciando lo stato di agitazione e spiegando che “è propaganda l’annuncio del questore di ‘fantomatiche rimodulazioni di servizi’ per contrastare la preoccupante accesa di violenza in città”.
Siulp e Sap sottolineano che la grave situazione del personale non impedirà di profondere il massimo impegno visto che in questa tragedia “guardare gli occhi di quei bambini e di quelle donne che scappano dagli orrori della guerra ti permette di intravederne la paura e lo sgomento”, una situazione che evoca i terribili momenti legati al terremoto dell’Aquila del 2009. “Non possiamo dimenticare i volti terrorizzati, in cui leggevamo il nostro stesso terrore, lo sconforto di non sapere cosa sarebbe accaduto domani e la certezza che ciò che era fino a ieri non sarebbe più stato: una valigia, i più fortunati, per raccogliere in fretta e furia poche cose o tutta una vita. Sensazioni che, in quanto aquilani, più di altri sappiamo leggere negli occhi di quelle persone che ora scappano dal mostro della guerra, con l’aggravante di non sapere se e quando poter tornare – si legge ancora nella nota. “Le nostre organizzazioni sindacali di Polizia Siulp e Sap – continua la nota – hanno già raccolto la sfida della tragedia della guerra, avviando campagne di raccolta e assicurato donazioni sostanziose di fondi a favore dei profughi: numerose ancora saranno le iniziative a livello nazionale”.
“Ma qui, a L’Aquila, le Segreterie provinciali delle stesse associazioni sindacali non possono che rivolgere innanzitutto un plauso ai colleghi che, come sempre, sono pronti a svolgere il servizio senza sosta e in condizioni di emergenza: l’arrivo dei profughi, infatti, comporterà un incremento di lavoro in tutti i settori, che la Questura dovrà affrontare con le risorse oramai sempre più esigue di cui dispone attraverso turni massacranti in qualsiasi settore per garantire il controllo del territorio e l’ordine e la sicurezza pubblica, che stanno mettendo a dura prova gli uomini in divisa”. “Riteniamo – spiegano SIULP E SAP – che i proclami di facciata e le minimizzazioni esternate dal Questore non siano state adeguate alla realtà e ancor meno lungimiranti. Oggi sono sotto gli occhi di tutti le continue tensioni sociali, anche nella provincia aquilana, legate al mondo del lavoro e del precariato, alla microcriminalità, alle baby gang fino ad arrivare a reati meno allarmanti come le scritte murarie che rappresentano comunque reati sentinella di un contesto sociale in via di degrado. Ecco perché, SIULP e SAP, le organizzazioni maggiormente rappresentative del personale della Polizia di Stato, nel contestare le violazioni contrattuali e prendendo le distanze dai proclami irrealisti e di facciata, auspicano che, anche questa volta, di poter dare il massimo conforto a chi soffre, mantenendo, allo stesso tempo, uno standard di sicurezza elevato per tutti i cittadini, nonostante la carenza degli organici e l’età particolarmente elevata dei poliziotti aquilani”, conclude la nota.