Pescara. Al ventunesimo giorno dell’invasione dell’Ucraina le forze militari russe continuano a non avanzare in modo significativo sul terreno, ma sembrano intensificare i bombardamenti sul fronte meridionale, particolarmente contro Odessa -terza città e principale porto del Paese- e Mariupol, nonché sugli altri centri urbani, in primis Kiev e Kharkiv, dove durante la notte sono stati colpiti vari palazzi residenziali, e si contano almeno due morti. Secondo il governo locale di Kharkiv almeno 500 residenti della città sono stati uccisi dall’inizio dell’invasione.
Odessa teme di finire sotto assedio: il nemico potrebbe arrivare da est, una volta superata la resistenza di Mykolaiv, ma soprattutto dal mare. Sono 14 le navi russe che si stanno avvicinando, con un dragamine ad aprire la strada. Nella notte sono iniziati i bombardamenti sulle coste a sud della città. Dopo la riunione con i premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky -in un discorso trasmesso a notte fonda- ha detto che i colloqui con la Russia, che proseguono oggi, sembrano ora “più realistici” e “c’è sicuramente spazio per compromessi”.
“Tutte le guerre terminano con un accordo”, ha aggiunto, ricordando come i negoziati fra Mosca e Kiev siano “difficili”, ma “di fondamentale importanza”. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha segnalato da parte sua che i negoziatori di Mosca “dicono che i negoziati non stanno andando bene per ovvi motivi, ma che c’è comunque un margine di speranza di raggiungere un compromesso”. Ieri Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina rinuncia alla Nato ma a Putin non basta: “Kiev non è seria nel cercare una soluzione accettabile”, ha detto il presidente russo.
I colloqui continuano anche oggi. Secondo un rapporto dell’intelligence britannico, per compensare “le continue pesanti perdite” in Ucraina, Mosca sta richiamando rinforzi da tutto il Paese. “È probabile che la Russia fatichi nelle sue operazioni militari di fronte alla resistenza ucraina” e che dunque “utilizzi queste forze per tenere i territori conquistati e liberare il suo potenziale offensivo per far ripartire operazioni in stallo”.
Secondo Kiev, in 20 giorni di combattimento le forze di difesa ucraine hanno ucciso dieci membri del comando delle truppe russe: quattro generali, tre colonnelli e tre tenenti colonnelli. Il governo ucraino sostiene inoltre che i russi “hanno deciso di coinvolgere nel conflitto anche i primi cadetti degli istituti di istruzione militare superiore”, perché “hanno perso il 40% delle unità impiegate sul terreno” e “hanno problemi a fornire munizioni alle truppe”.
La Cina sostiene che non sapeva dei piani russi per l’invasione dell’Ucraina e se li avesse conosciuti, “avrebbe fatto il possibile per fermarli”. Lo chiarisce sul Washington Post l’ambasciatore cinese negli Usa Qin Gang, spiegando che dire che Pechino “era a conoscenza, ha acconsentito o tacitamente sostenuto questa guerra è pura disinformazione”.
E mentre il presidente americano Joe Biden si appresta ad annunciare oggi lo stanziamento di 800 milioni di dollari in aiuti alla sicurezza per l’Ucraina, probabilmente dopo il collegamento di Zelensky con il Congresso di Washington, la Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Onu si pronuncerà intorno alle 16.00 sulla richiesta urgente dell’Ucraina affinché la Russia fermi immediatamente l’invasione. In Italia, poi, il generale Luca Goretti, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare ha detto, in audizione alle commissioni Difesa che ha “autorizzato il raddoppio dei nostri Eurofighter in servizio con la Nato in Romania”, perché “siamo a meno di meno di venti miglia dal confine ucraino”.
“Dobbiamo prestare attenzione nella nostra attività di difesa aerea: basta niente per sconfinare e trovarci in guerra. Per questo dico ai miei equipaggi che mai come ora ogni cosa deve essere fatta secondo le regole. Non bisogna mai farsi prendere dalla foga di vedere cosa c’è. Potrebbero esserci tentativi di farci entrare in territorio ucraino e sarebbe la fine”, ha spiegato.