Cellino Attanasio. Il silenzio irreale, la pioggia mista a neve e il freddo pungente non hanno fermato il popolo della pace dell’Istituto comprensivo “Margherita Hack”.
Alle 10:30 del mattino marciano lenti gli oltre 1000 studenti con Dirigente scolastico, docenti e personale ATA, nei cortei di Canzano, Cellino Attanasio, Castellalto, Castelnuovo, Petriccione, accompagnati dai Sindaci, dai vigili, dalle forze dell’ordine e dalle associazioni del territorio. Stringono tra le mani bandierine, tengono tesi gli striscioni, trattengono palloncini colorati e indossano le parole della solidarietà e della fratellanza.
I cortei sono distanti ma si muovono all’unisono e il sentire è unico e consapevole. Piccoli e grandi uomini di pace, che chiedono la concordia tra i popoli. Nei giorni che hanno preceduto la marcia per la pace, sono state numerose le attività volte ad accogliere gli interrogativi e le riflessioni dei bambini e dei ragazzi.
Alle 9:30, nel corso di un incontro online, gli studenti delle classi quinte della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria hanno potuto ascoltare insieme la testimonianza di Alessia, cittadina ucraina che vive a Cellino; tante le loro domande, tanta la sua commozione: “La guerra è dura per tutti – ha sottolineato tra le lacrime durante il collegamento – non sono solo i cittadini ucraini a soffrire, ma anche la popolazione russa”, a dimostrare – ancora una volta – che non sono i confini a definire chiaramente il dolore causato dalle armi.
Una saggezza inconsapevole e carica di umanità quella riportata oggi dalla nostra testimone, che rievoca tristemente – a distanza di quasi un secolo – le parole di Bertold Brecht: “Fra i vinti la povera gente/ faceva la fame. Fra i vincitori/ la povera gente faceva la fame/ egualmente”.