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Juan Carrito ancora a Roccaraso, perché gli orsi si avvicinano ai paesi? Lo spiega il Pnalm (VIDEO)

Magda Tirabassi di Magda Tirabassi
2 Dicembre 2021
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Roccaraso. “Contrariamente a quanto creduto da molte persone, non è la mancanza di cibo in natura a spingere gli orsi a visitare i paesi. Questo può essere uno dei fattori che entra in gioco ma nel contesto del Parco è assolutamente marginale”.
Con un lungo post sulla pagina Facebook istituzionale lo staff della comunicazione del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise continua la pubblicazione delle JC’s Story e spiega agli utenti il perché gli orsi si avvicinano ai centri abitati.
“Voler trovare un’unica ragione al perché gli orsi entrano in paese può essere superficiale: i motivi sono diversi, complessi e spesso interconnessi. Con il post di oggi proveremo a fornire un quadro, sintetico ma esaustivo, sulle motivazioni che spingono gli orsi a frequentare i centri abitati e su quelle alla base del comportamento confidente di alcuni individui della popolazione.
Ma per prima cosa occorre porsi una domanda…

È così strano che un animale selvatico si avvicini ad un centro abitato?

NO! Gli orsi, come la maggior parte degli animali selvatici, sono elusivi, notturni e tendono ad evitare il più possibile l’uomo. Possono muoversi su di un territorio molto esteso (home-range) arrivando a percorrere in un solo giorno anche più di 40 km! Capirete bene, quindi, che in un contesto come quello Appenninico, densamente popolato, un orso può facilmente trovarsi vicino ad un centro abitato durante i suoi spostamenti. Per opportunismo può scegliere di avvicinarsi: per nutrirsi di “cibo facile” ( ad es. un’arnia o un orto non protetto) o più semplicemente può attraversarlo per andare da un luogo naturale ad un altro. Ovviamente la maggior parte degli orsi fa tutto ciò in maniera elusiva, tant’è che la maggior parte delle volte, delle visite degli orsi noi esseri umani neanche ce ne accorgiamo!
Il problema sorge quando alcuni individui della popolazione iniziano a frequentare centri abitati con una continuità sempre maggiore tanto da divenire la regola, per alimentarsi con risorse di origine antropogenica e di facile reperimento. In questi casi tale comportamento è indotto dall’insorgere di “confidenza” nell’animale selvatico che vale a dire una perdita della naturale diffidenza e dell’innato timore che tutti gli animali selvatici nutrono nei confronti dell’uomo.

Perché alcuni orsi diventano confidenti?

Come detto un orso può frequentare un centro abitato per svariate motivazioni. Abbiamo provato ad elencare le principali qui di seguito:
• Opportunismo: alcuni animali selvatici possono essere opportunisti. Se percepiscono i paesi come fonte comoda e proficua di risorse alimentari non ci pensano due volte: è meglio un pollo indifeso oggi o ore nel bosco in ricerca di cibo domani? Il rapporto costi/benefici è un concetto chiave per comprendere questa motivazione.
• Protezione: è stato osservato come in molte popolazioni di orso alcune femmine si avvicinano a centri abitati per evitare le aggressioni dei maschi adulti o altre situazioni pericolose. Quando le femmine di orso hanno ancora i cuccioli con loro sono soggette ad un’intensa pressione da parte dei conspecifici! I maschi di orso bruno praticano l’infanticidio, ovvero l’uccisione dei cuccioli, con lo scopo di far tornare in estro la femmina e quindi accoppiarsi con essa.
• Competizione: gli individui giovani ed inesperti, che per istinto nei primi anni cercano nuovi territori da colonizzare, possono mostrare una tendenza ad avvicinarsi ai centri abitati maggiormente accentuata. Anche qui le motivazioni sono spesso varie, ma fra tutte la competizione territoriale tra individui della stessa specie può spingere quelli meno forti (detti subordinati) lontano dalle zone migliori e più adatte, perché già occupate da esemplari adulti più forti (dominanti).
• Densità: questo nel PNALM assume un significato importante e si collega con le altre motivazioni: sappiamo che il Parco è sito sorgente della popolazione di orsi bruni marsicani e che la densità di orsi all’interno del Parco è molto alta (4/100 Km2).
Alta densità significa alta competizione. Gli orsi non condividono molto volentieri il loro home-range: cercando un proprio spazio in nuovi territori, per forza di cose, si imbattono in centri abitati. Per questo la salvezza dell’orso passa attraverso la sua capacità di espandere il proprio areale e questo sta avvenendo, ma per motivi antropogenici con non poca difficoltà.
Attenzione!
È bene specificare che un orso che si avvicina ad un paese non è automaticamente confidente! La confidenza è una conseguenza indiretta della scelta di frequentare centri abitati che insorge solo in alcuni orsi a seconda di come questi elaborano e apprendono dalla realtà loro circostante e dalle esperienze che vivono. Un processo su cui incide in maniera determinante l’indole, l’età, il sesso, la condizione riproduttiva, l’istinto del singolo animale e l’esposizione continua a persone con comportamenti neutrali.
I comportamenti degli animali sono soggetti a ciò che, in etologia, si chiama abituazione: un processo graduale di diminuzione/aumento di una risposta comportamentale – (ad es. fuga e timore) – ad un dato stimolo – (ad es. la presenza dell’essere umano) – in seguito ad una ripetuta esposizione a tale stimolo (presenza dell’uomo che non produce conseguenze negative). Il fenomeno degli orsi confidenti è comunemente osservato nelle popolazioni ursine di tutto il mondo che vivono in prossimità di comunità umane.

Applicato al nostro contesto…

Quando un orso bruno marsicano si spinge vicino ai paesi per i motivi precedentemente illustrati (ad esempio attratto dal “cibo facile” non adeguatamente protetto) può accadere che non vivendo conseguenze negative in seguito all’incontro con esseri umani, smetta di valutare l’avvicinarsi (o il farsi avvicinare) agli (o dagli) umani come un pericolo, poiché ha perso la sua naturale inclinazione di timore e diffidenza. Questo non farà altro che alimentare un circolo vizioso di cause ed effetti (condizionamento al cibo umano, aumento della confidenza) che porterà ad intensificare sempre di più il fenomeno stesso, radicando la confidenza sempre più nel suo comportamento quotidiano. Le visite ai centri abitati avverranno più spesso e ad ogni orario rispetto agli orsi “non confidenti”, comportando maggiori rischi per l’animale e innescando più conflitti con le attività umane.
Più orsi confidenti oggi, potrebbe significare più orsi morti domani per cause antropiche.
Per questo, siamo chiamati ad assumere un comportamento responsabile e consapevole nei confronti di un problema così complesso“.

Juan Carrito mangia mele a Roccaraso

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