Chieti. Un made in Italy sempre più lontano dai confini nazionali. “Mentre il Governo italiano si fa restituire il prestito da Stellantis ed è intento a discutere delle mense, le aziende italiane aprono le fabbriche in Polonia: come avevamo previsto a Gliwice stanno replicando la stessa situazione industriale della Val di Sangro. La competizione con Gliwice sarà un vero massacro”. A lanciare l’allarme è il segretario generale della Fiom Cgil Chieti, Alfredo Fegatelli, in merito alla situazione dello stabilimento Sevel di Atessa (Chieti) dopo avere appreso che “la produzione a Gliwice sarà anticipata da aprile a febbraio 2022 e che dal reparto Lastratura stanno inviando a Gliwice intere fiancate del furgone e alcune aziende dell’indotto stanno già producendo per lo stabilimento polacco”.
“Come Fiom abbiamo appreso dalla stampa polacca”, spiega in una nota, “che ad aprile 2021 la Proma, azienda presente anche ad Atessa, ha deciso di investire in quel territorio e prevedono l’assunzione di circa 80 lavoratori. La Isringhausen a luglio 2021 ha annunciato che acquisterà in quell’area un terreno per realizzare un nuovo capannone e che vedrà l’assunzione iniziale di 70 lavoratori. Sta emergendo, dopo che il governo polacco ha esteso dal 2020 al 2026 la Zes (Zona Economica Speciale) nell’area di Gliwice, che in quel territorio si stanno concentrando molte aziende, le quali decidono di insediarsi in quel luogo per usufruire delle agevolazioni messe a disposizione oltre a sfruttare una posizione geografica strategica”. “Come Fiom”, sottolinea Fegatelli,”riteniamo necessario e urgente la costruzione di un percorso unitario con tutte le sigle sindacali. Oggi la discussione non è più il Ccsl, ma il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori dell’intera Val di Sangro e non solo: da subito è necessario coinvolgere tutti i Sindaci, la Regione Abruzzo, i nostri Parlamentari e le forze politiche. Siamo ancora in tempo per evitare una catastrofe annunciata”.