L’Aquila. Sono 180mila i ragazzi che domani, 7 aprile, torneranno a scuola in Abruzzo.
Dal 7 aprile, sulla base del decreto nazionale, in Abruzzo riapriranno tutte le scuole ma le attività delle superiori si svolgeranno per il 50% in Dad. Nei Comuni in zona rossa saranno in presenza solo fino alla prima media.
È quanto affermato lo scorso 2 aprile, il presidente della Regione, Marco Marsilio, al termine dell’Unità di crisi.
“C’è la riapertura delle scuole, questo in virtù del decreto legge. Le scuole superiori che dovevano decidere la percentuale di didattica a distanza hanno annunciato che faranno il 50% di Dad”, sottolinea. Per i Comuni in ‘zona rossa’ le attività saranno in presenza solo fino alle classi di prima media”.
Comuni “zone rosse”
Provincia di Chieti: Lentella
Provincia di Pescara: Collecorvino, Roccamorice e San Valentino in Abruzzo Citeriore
Provincia dell’Aquila: Celano, Pratola Peligna, Pescina, Cerchio, Corfinio
Provincia di Teramo: Nereto, Colonnella, Sant’Egidio alla Vibrata, Sant’Omero, Alba Adriatica, Martinsicuro, Canzano e la frazione di Pietralta del comune di Valle Castellana.
Covid, il 7 aprile riaprono tutte le scuole: per le Superiori Dad al 50%
In Italia, da domani rientreranno a scuola per seguire le lezioni in presenza circa 5,6 milioni di alunni: quasi il 66% degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie: due su tre.
Tra loro sono 2,7 milioni gli alunni più piccoli della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, ammessi a scuola dal DL
44, anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa.
Per le stesse ragioni nelle regioni in zona rossa potranno accedere ai servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212 mila bambini. I dati li fornisce Tuttoscuola.
Nello specifico, saranno 5.568.708 gli alunni di scuole statali e paritarie che potranno seguire le lezioni in presenza su un totale di 8 milioni e 506mila. I dati comprendono anche i bambini e gli alunni da settimane esclusi dalle attività educative in presenza a scuola: torneranno in classe 832mila bambini di scuola dell’infanzia (3-6 anni), 1,5 milioni di alunni di scuola primaria e 342mila del primo anno di scuola secondaria di I grado. Le regioni più interessate da questa riapertura in presenza sono la Lombardia con 785.910 (e 615.903 in DAD), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in DAD), il Veneto con 573.694 (e 106.402 in DAD), la Campania con 484.731 (e 460.262 in DAD) e l’Emilia Romagna con 335.580 alunni (e 284.843 in DAD).
Con la quasi totalità degli alunni in presenza (82-83%) le Isole: la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con
170.004.
Complessivamente vi saranno 5,6 milioni (65,5%) di alunni in presenza a scuola e 2,9 milioni (34,5%)
in DAD, con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle regioni in cui è consentito.
Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola complessivamente 1.393.010 bambini delle scuole dell’infanzia (il 100%), 2.605.865 alunni della primaria (il 100%), 1.019.904 alunni della scuola secondaria di I grado (il 59,5%) e parzialmente in alternanza al 50% 549.929 studenti delle superiori (il 19,7%).
Non capitava che ci fossero tanti alunni nelle classi dal febbraio scorso, quando in presenza si erano sfiorati i 7 milioni in classe.
A partire dal 2 marzo invece il numero degli alunni a scuola ha oscillato tra 800 mila e 1,6 milioni, con una isolata punta di 2,8 milioni (il 6 marzo).
È la conseguenza soprattutto del Decreto Legge n. 44 che consente il rientro a scuola anche nelle zone rosse dei bambini della scuola dell’infanzia, degli alunni di primaria e di quelli del primo anno di secondaria di I grado.
Ma è anche il risultato del bilanciamento tra le regioni passate in rosso prima di Pasqua (Toscana, Calabria e Val d’Aosta) e quelle ritornate all’arancione (Veneto, Marche e provincia di Trento), rispetto a quanto era noto una settimana fa.
Il quadro resta comunque non omogeneo sul territorio: gli alunni in presenza non superano il 56% nelle regioni del Sud, il 57% nel Nord Ovest, mentre raggiungono il 70% nel Nord Est, il 74% al Centro e arrivano all’83% nelle Isole. Le province autonome di Bolzano e Trento avranno complessivamente la più alta percentuale di alunni in presenza (87,3%).