L’Aquila. Scetticismo e timore di abilità gestionale le impressioni espresse dal segretario generale territoriale di Uil Pa Mario Nardella riguardo il tema dei vaccini Covid-19, in arrivo nella regione Abruzzo nei prossimi mesi.
“Personalmente sono più di venti i giorni che vengo impiegato direttamente ed in prima linea, insieme a molti altri colleghi a gestire i detenuti affetti da coronavirus”, sottolinea Nardella, “il tutto con ripercussioni di natura psicologica che iniziano davvero a pesare come un macigno visto che l’incubo di poter essere coinvolti direttamente nel contagio, malgrado le cautele adottate, sembra non abbandonarci”.
La paura che gli stessi carcerati possano diventare veicolo di contagio rimane dubbio preoccupante per il segretario, che invita le autorità competenti a riflettere sulla somministrazione futura del fondamentale strumento sanitario all’interno dei luoghi di detenzione.
“Mi auguro che chi di competenza si autoinvesta di questa esortazione a fare presto, magari andando in deroga ai principi già sanciti, anche per gli agenti e i detenuti coinvolti come appunto nel caso del carcere di Sulmona in strutture colpite dal Covid e”, conclude, “metta gli stessi agenti e detenuti interessati sullo stesso piano di sanitari e delle RSA attraverso l’erogazione anche a costoro dei primi vaccini utili”.