L’Aquila. Segnali anomali nei laboratori del Gran Sasso. A darne divulgazione la rubrica scientifica di SkyTg24.
“Nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare”, si legge dal quotidiano nazionale online “il “cacciatore” di materia oscura Xenon1T ha registrato dei dati inusuali, dai quali emerge un inatteso eccesso di eventi ancora da chiarire. I ricercatori ipotizzano che si sia trattata di una semplice fluttuazione statistica o di un’interferenza, ma non escludono la possibilità che lo strumento potrebbe aver rilevato l’esistenza di una nuova particella o di un’interazione al di là del Modello Standard su cui si basa la fisica”.
Come riporta SkyTg24 Elena Aprile, docente di fisica alla Columbia University e coordinatrice del progetto Xenon1T ha spiegato che è un “eccesso che abbiamo osservato potrebbe essere dovuto a una minuscola presenza di trizio, un isotopo dell’idrogeno. Ma potrebbe anche essere il segnale dell’esistenza di nuove particelle, come gli assioni solari. Oppure, altra ipotesi interessante, potrebbe coinvolgere nuove proprietà dei neutrini”, aggiunge l’esperta. “Per comprendere meglio la natura di questo eccesso sarà determinante il potenziamento del rivelatore con la nuova fase, chiamata XENONnT”, sottolinea Marco Selvi, responsabile nazionale Infn dell’esperimento.
“Il risultato ottenuto”, riporta SkyTg24, “a prescindere dalla sua natura, è una dimostrazione delle potenzialità di Xenon1T. Il rilevatore, operativo dal 2016 presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, è il più sensibile al mondo nella ricerca diretta della materia oscura di cui, secondo le attuali teorie astronomiche, è formato un quarto del cosmo. Nel corso degli anni, il suo utilizzo ha permesso di rilevare alcuni dei processi più rari del cosmo, come il decadimento dello xenon-124”.