L’Aquila. “L’impatto della crisi determinata dal coronavirus nelle zone terremotate rischia di moltiplicarsi esponenzialmente. Proprio per questo è necessario moltiplicare gli sforzi per fare della ricostruzione post-sismica e della ripartenza post-epidemica un’occasione di rilancio che assuma una portata nazionale. E L’Aquila ha tutte le carte in regola per diventare un laboratorio in tal senso”. Lo dichiara Gaetano Quagliariello, senatore del collegio L’Aquila-Teramo.
“La convergente consapevolezza del commissario Legnini e del sindaco Biondi circa la necessità che la ricostruzione dell’Aquila e del territorio colpito dal sisma del 2009 non si fermi per mancanza di risorse e che le misure messe in campo possano produrre effetti tempestivi” prosegue “fa ben sperare in tal senso, e altrettanto può dirsi di un tessuto imprenditoriale che si è dimostrato all’altezza delle difficili sfide che hanno investito la città da undici anni a questa parte, e che ancora oggi si è reso protagonista di gesti più che simbolici come l’allestimento della postazione per i tamponi a Collemaggio.
Un effetto positivo può essere determinato anche dal rilancio del sisma-bonus e dell’eco-bonus, una delle pochissime misure di un decreto-monstre che sia realmente orientata al ‘rilancio’ e non a una stagnazione che in assenza di prospettive di ripartenza diventerà inevitabilmente una recessione. E’ indubbio che queste misure possono trovare nei crateri del 2009 e del 2016 terreni di coltura assai favorevoli.
Il comune intento manifestato in queste ore a proposito del futuro della ricostruzione da figure istituzionali provenienti da storie e percorsi diversi” conclude Quagliariello “rappresenta, ben più di una polemica politica fine a se stessa, la cifra alla quale dovrebbe improntarsi l’azione per il futuro della città, dell’Abruzzo e dell’intero entroterra appenninico”.