Montesilvano. Siamo a una svolta epocale, un milione e mezzo di fondi regionali stanziati per la riqualificazione dell’area esterna all’immobile Stella Maris di Montesilvano, ex colonia di notevole pregio lasciata per troppo tempo ad un tragico destino di incuria e abbandono. La giunta regionale ha approvato ieri il programma degli interventi che prevede un contributo di circa un milione e mezzo di euro destinato per la realizzazione dell’arredo urbano con parcheggi e giardini, nonché la ristrutturazione completa degli spazi ubicati in coda a Stella Maris, struttura che si caratterizza per avere una pianta a forma di aereo. Ci ha messo impegno e passione il governatore della regione Abruzzo Gianni Chiodi per arrivare a questa soluzione, per dare concretezza alla realizzazione di un progetto di cui troppo si è parlato senza mai dare seguito alle promesse. “Non riuscivo ad accettare che una struttura pubblica così originale, situata in un luogo così visibile e in prossimità di percorsi turistici potesse diventare un esempio di trascuratezza e incuria” ha detto Chiodi, ed ha aggiunto: “appena ne abbiamo avuto la possibilità abbiamo deciso di finanziarne il completamento. So che ci sono progetti per una gestione di grande qualità”, conclude il governatore, soddisfatto per il traguardo raggiunto. Riqualificazione e risanamento sono stati da sempre gli obiettivi da raggiungere durante tutto il lungo cammino, non privo di ostacoli, della giunta guidata da Gianni Chiodi, è per questo che nei prossimi anni l’Abruzzo sarà in grado di sostenere molte operazioni di riqualificazione urbana e di fruizione turistica. Molto importante in questo contesto di sviluppo turistico è la legge regionale sull’albergo diffuso che sarà una delle opzioni strategiche per il rilancio dei nostri borghi e particolarmente quelli dell’Abruzzo interno. L’assessore al Tursimo Mauro Di Dalmazio ha spiegato che si tratta della prima legge in Italia in materia di albergo diffuso: “E’ una legge molto importante che, con il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano e con altri consiglieri, abbiamo voluto e condiviso”, una legge che “va a incidere in una tipologia di ospitalità particolare che si coniuga con il recupero architettonico-urbanistico di borghi medievali mai abbandonati”, ecco perché ciò che è accaduto per Santo Stefano di Sessanio, uno degli esempi più fulgidi di albergo diffuso, famosissimo e conosciuto nel mondo intero, può accadere per molte altre realtà del nostro territorio. Gianluca Rubeo