L’Aquila. Mentre volgono al termine le commemorazioni per il decennale di quell’immane tragedia che è stato il sisma del 6 aprile 2009 e si fanno i dovuti bilanci sullo stato della ricostruzione, continua a rimanere irrisolta la problematica dei lavoratori precari della ricostruzione che, nonostante le mille difficoltà normative, logistiche ed ambientali, hanno lavorato e lavorano con spirito di abnegazione al
raggiungimento degli obbiettivi.
Nella stesura di un bilancio di fine anno ricordiamo che dei 50 lavoratori assunti per i 2 Uffici Speciali, 25 per l’USRA e 25 per l’USRC, ad oggi risultano in forza rispettivamente 13 per l’Ufficio dell’Aquila e 20 per l’Ufficio di Fossa così come per il Comune dell’Aquila dei 56 lavoratori contrattualizzati a tempo determinato oggi ne risultano in forza circa 46. Tale esodo di personale è dovuto alle condizioni di incertezza generate dalla precarietà lavorativa. Infatti, i predetti lavoratori hanno preferito scegliere situazioni lavorative certe e stabili (risultando vincitori di concorsi pubblici) ancorché distanti dal territorio piuttosto che continuare a vivere in situazione di precarietà.
Ricordiamo che la scadenza contrattuale per tutto il personale precario, a seguito dell’ultima proroga
avvenuta con legge di bilancio 2018, è fissata al 31/12/2020. Tali lavoratori hanno dimostrato negli anni di sostenere, congiuntamente ai propri colleghi assunti a tempo indeterminato, l’attività ricostruttiva dei comuni del cratere e della città capoluogo.
Ricostruzione non solo edilizia ma anche sociale ed economica così come prevista dalla stessa Legge Barca. In più va ricordato che alcuni servizi del comune dell’Aquila sono svolti esclusivamente da detto personale assunto a seguito delle norme emergenziali post sisma.
La necessità è di trovare una soluzione definitiva alla situazione di precarietà dei lavoratori che vedranno la scadenza dei loro contratti il 31 dicembre 2020 mentre in molte pubbliche amministrazioni si sono avviati o si stanno avviando i processi di stabilizzazione.
Il rischio concreto è quello di vedere, nella Provincia dell’Aquila, e nei confronti delle lavoratrici e lavoratori della ricostruzione, inapplicata la cd. Legge Madia laddove lo stesso Governo promuove un
percorso di valorizzazione del personale precario, tant’è che in una bozza del “dl Milleproroghe” si
propone un differimento al 31 dicembre del 2021 dei termini di attuazione fissati per la stabilizzazione
del personale precario della pubblica amministrazione.
Per quanto sopra esposto, la FP CGIL ritiene necessario ed urgente promuovere un costruttivo confronto con le forze politiche, il Governo e le Amministrazioni di competenza, al fine di giungere in tempi certi alla garanzia di stabilizzazione di tutto il personale precario.