Pescara. “Se c’è uno che non solo ha teorizzato ma praticato ogni utile azione per non far uscire la nostra regione dal regime di commissariamento – e dunque liberarsi dell’appellativo di “regione canaglia” – questo è l’ex presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi, che con 66 mesi avuti a disposizione non ha chiuso una sola delle partite per le quali il tavolo di monitoraggio governativo ci giudica come inadempienti. Il prossimo 20 novembre si terrà la seduta del tavolo e lì il commissario Luciano D’Alfonso produrrà tutte le decisioni assunte per uscire nel modo più veloce possibile dal commissariamento”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Pd Camillo D’Alessandro.”La firma dei contratti non è un’opzione in capo al commissario ma un adempimento dovuto che verrà puntualmente assolto come ogni altro adempimento – prosegue D’Alessandro- un fattore per il quale Chiodi è stato peggio di Ponzio Pilato. Quest’ultimo – come noto – se ne lavò le mani, Chiodi invece ha fatto credere agli abruzzesi (soprattutto ai portatori di dolore) che non esistessero regole e in particolare obblighi alla contribuzione come la compartecipazione, che è un obbligo e non una facoltà. Così come ha fatto credere agli abruzzesi che i punti nascita potessero restare tutti in piedi pur essendo stato un ministro del suo partito – Renato Balduzzi, ex ministro della sanità nel governo Berlusconi – a decretare i requisiti inderogabili per l’apertura o la chiusura dei punti nascita”. Conclude il consigliere regionale Pd, ” Chiodi ha agito come se il futuro fosse una sorta di discarica dove poter gettare le non decisioni e continuare fino all’ultimo a bluffare. Saremo noi quelli che consentiranno l’uscita dal commissariamento e il ripristino della normalità in Abruzzo”.