Una sfida alla Regione questa è stata la proposta di Antonio Zennaro, deputato M5S, membro della commissione Bilancio e finanze della Camera. Ieri sera, ospite nella diretta quotidiana sulla nostra pagina Facebook, l’onorevole ha sottolineato la necessità della Regione di nominare un commissario unico per affrontare meglio l’emergenza. In particolare, il deputato pentastellato ha lanciato una “sfida” al consiglio regionale per aiutare alla zona rossa regionale.
“L’emergenza sanitaria mette a nudo i tagli dei 38 miliardi di euro nella sanità pubblica negli ultimi 10 anni”, ha spiegato Zennaro, “l’Abruzzo non ha provveduto in questo anno alcuni ruoli dirigenziali nel settore sanitario. In particolare, l’Abruzzo dovrebbe nominare un commissario unico, come un Bertolaso nella Lombardia, per affrontare l’emergenza.
Sulla sua proposta, l’onorevole ha fornito alcune delucidazioni “Il territorio della Val Fino è un territorio che ha subito poca attenzione dalla politica locale, regionale e nazionale”, afferma, “oggi, molti comuni del territorio stanno affrontando. Marsilio ha detto che il governo debba dare risorse straordinarie al territorio. Io stesso ho donato al comune di Castiglion Messer Raimondo 500 mascherine. Sto preparando un emendamento per il Parlamento e nel contempo ho lanciato una sfida per la regione Abruzzo: la regione potrebbe rinunciare alla nomina per la Corte di Conti e risparmierebbe un milione di euro in cinque anni, da destinare alla zona Rossa dell’Abruzzo.
Intervistato da Raffaele Castiglione Morelli, l’onorevole è intervenuto anche su altre tematiche regionali e nazionali, con delle ipotesi sulla seconda fase dell’emergenza. “Nella seconda fase, dovremmo gestire la situazione puntando ovviamente ad arrivare a 0 casi. Il centro Sud affronta una situazione migliore rispetto al nord bisogna studiare una riapertura territoriale. Dobbiamo pensare che ad esempio le attività turistiche avranno minori incassi. Per cui sarà inoltre necessario che i comuni cancellino tasse demaniali, tasse sui rifiuti, ma deve avere comunque quella liquidità che viene a mancare. Il governo deve lavorare su questo”.
Sul decreto liquidità, queste sono le parole di Zennaro: “Bisogna spiegare bene le cose e non cadere dalle nuvole: ad esempio, non abbiamo scoperto oggi che l’Inps ci metta tempo per versare denaro ai richiedenti. Sul decreto liquidità c’è un errore comunicativo: non è un decreto che serve a pagare debiti. Il governo è stato costretto a intervenire per chi deve fare investimenti e non per chi deve coprire spese o debiti dell’impresa. Proprio su questo, infatti, i commissari sono a lavoro per una nuova proposta”.