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Wwf Abruzzo traccia bilancio 2019: anno di grande impegno e diversi obiettivi centrati ma restano temi irrisolti

Andrea Rosati di Andrea Rosati
30 Dicembre 2019
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L’Aquila. “Un anno di grande impegno per le quattro organizzazioni locali, le sei Oasi, i Centri di Educazione Ambientale e i nuclei di vigilanza del Wwf presenti nella nostra regione.

Diversi obiettivi importanti sono stati centrati, ma permangono questioni di fondo irrisolte, mentre continua a mancare un impegno reale e concreto nella lotta ai cambiamenti climatici e verso uno sviluppo veramente sostenibile”. Lo afferma il Wwf Abruzzo nel fare un bilancio per l’ambiente e la natura del 2019. “Il bilancio” sottolineano all’associazione “non può non iniziare da uno dei simboli della nostra regione: l’Orso bruno marsicano. Il 2019 è stato l’anno del lancio, con un convegno nazionale a Roma, della campagna Wwf ‘Orso 2×50’ che punta al raddoppio dell’esigua popolazione di orso marsicano entro il 2050”.

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Ricordando gli interventi messi in campo per la tutela del plantigrado, l’associazione sottolinea che “occorre un impegno vero e costante a livello istituzionale”, perché “gli interventi ipotizzati per il prossimo futuro sulle principali montagne abruzzesi vanno in tutt’altra direzione”, come i nuovi impianti di risalita, con “progetti a totale costo pubblico che vanno a distruggere ambienti preziosi”. Altro simbolo della natura abruzzese su cui si è impegnato il Wwf è il fratino, “piccolo trampoliere che sopravvive sul litorale della nostra regione minacciato dalle attività dell’uomo sempre più invasive. Nel 2019 – ricorda l’associazione – è proseguito il progetto Salvafratino Abruzzo promosso dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e dal Wwf Abruzzo. Tantissime le attività di promozione e conservazione a favore della specie che ha segnato nel 2019 un miglioramento rispetto all’anno precedente: 43 nidi individuati lungo gli oltre 100 km di costa con un successo di schiusa del 51%.

Numeri tuttavia ancora troppo bassi che impongono anche nei prossimi anni un lavoro sempre più intenso”. C’è poi il tema della caccia, su cui “quest’anno la Regione Abruzzo “ha pasticciato non poco con il calendario venatorio”. Sul fronte delle aree naturali protette, sottolinea il Wwf, “le novità sono state sicuramente le tanto attese nomine del presidente e del direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e del presidente del Parco della Majella (quest’ultimo però ha ancora un direttore facente funzioni). La speranza” dicono gli ambientalisti “è che ora si possa lavorare al meglio e che i parchi nazionali possano costituire l’ossatura principale di un vero e proprio sistema di aree naturali protette nella nostra regione”.

Ricordando che è stata consolidata la propria rete di guardie volontarie, il Wwf ripercorre le “grandi battaglie ambientali” portate avanti, come quella sul Metanodotto Snam e sulla centrale di Sulmona, quella a tutela dell’acquifero del Gran Sasso, quella su Bussi, la cui bonifica “resta ferma”, quella contro le nuove costruzioni nella zona del Megalò e quella contro la terza discarica in contrada Santa Lucia ad Atri. “Non sono stati risolti i problemi di inquinamento ed erosione dei corsi d’acqua così come quella dell’operatività di tanti depuratori”, sottolinea l’associazione, così come “nelle ultime settimane dell’anno le mareggiate hanno inoltre messo a nudo la fragilità della costa”.

“Tante altre sono state le vertenze che hanno visto impegnato il Wwf abruzzese nel 2019 e ancora di più le attività di promozione, formazione ed educazione ambientale” dice il vicepresidente nazionale, Dante Caserta “sommando tutte le iniziative, possiamo dire con orgoglio che sono stati organizzati almeno due o tre eventi a settimana: convegni, incontri pubblici, giornate di pulizia delle spiagge, laboratori didattici, corsi di formazione, escursioni, viste guidate, attività di campo. Il tutto svolto grazie al lavoro dei volontari. Senza gli attivisti non potremmo fare tutto quello che da anni realizziamo in questa regione. Per questo possiamo ben dire, con orgoglio, volontari del Wwf: una forza della natura”.

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