Negli ultimi anni i temi della sostenibilità ambientale e della riduzione dell’impatto umano sul pianeta si sono fatti strada nel cuore del dibattito pubblico e politico. Una nuova sensibilità “green” che, per fortuna, ha investito anche il settore del trasporto aereo, attualmente responsabile di circa il 2% delle emissioni globali di anidride carbonica annua. E questo nonostante gli avanzamenti tecnologici che negli ultimi 5 decenni hanno permesso di ridurre le emissioni di circa l’80%. Molto è stato fatto, quindi, ma ancora non basta. Ecco perché stanno per arrivare le nuove “misure” che analizzeremo più nel dettaglio nei prossimi paragrafi.
Arrivano nuovi carburanti
La novità principale del trasporto aereo dei prossimi anni potrebbero essere i Saf, ovvero i carburanti originati dal riutilizzo di grassi animali e oli vegetali esausti. Il vantaggio di questa tipologia di carburante è che può essere utilizzata dagli aeromobili già esistenti (non servirebbe un cambio di motori) riducendo la produzione di anidride carbonica prodotta fino al 65%.
Non mancano, però, le problematiche che sono legate principalmente ai costi e alla scalabilità. I prezzi attuali di mercato dei Saf sono circa doppi rispetto a quelli del cherosene usato tradizionalmente. Le materie prime con cui vengono prodotti, inoltre, sono limitate e nessuno è in grado di stabilire con certezza se la presenza di Saf sarà sufficiente a coprire il volume richiesto dall’aviazione civile.
Le nuove politiche green di easyJet
Se i Saf rappresentano una “non certezza”, molto può essere invece fatto dalle compagnie aeree stesse. In questi mesi le compagnie, soprattutto quelle low cost come Ryanar e easJjet, sono balzati agli onori delle cronache soprattutto per scioperi e disservizi di varia natura.
Ma per fortuna easJjet sta facendo parlare di sé anche per un altro motivo: le iniziative green. La più recente è stata l’introduzione di nuove uniformi per gli equipaggi realizzate ciascuna con tessuti derivanti da 45 bottiglie di plastica riciclate.
In precedenza, erano arrivati un nuovo sistema di rollaggio elettrico che ha portato a un risparmio annuo di carburante del 4% e gli investimenti fatti con Airbus per un progetto comune di ricerca su velivoli ibridi e completamente elettrici.
Iniziative importanti che potrebbero non soltanto aumentare l’efficienza “energetica” della compagnia, ma anche la puntualità dei servizi ai passeggeri. Nel corso degli ultimi anni, come conferma AirHelp, portale che si occupa di assistere le vittime di dei disservizi del trasporto aereo, quali cancellazione del volo o ritardo, è cresciuto il numero di richieste di rimborsi a easyJet ed altre compagnie aeree low cost, nonché compensazioni e risarcimenti.
Le nuove politiche green potrebbero invece invertire la rotta e far entrare anche le compagnie low cost nella classifica annuale delle più virtuose a livello globale.
Le altre compagnie green
- easJjet non è stata l’unica compagnia aerea che negli ultimi anni ha deciso di investire su politiche ecosostenibili. Tra quelle che si sono distinte spicca Air New Zealand, compagnia di bandiera neozelandese che già nell’ormai lontano 2009 aveva sperimentato il primo volo con carburante green al 50%. Obiettivo dichiarato del gruppo quello di arrivare a usare miscele sostenibili per il 10% del fabbisogno totale di carburante nei prossimi anni.
Un’altra delle compagnie che ha deciso di investire in maniera decisa sul Saf è Vueling, operatore low cost iberico che ha lanciato il servizio Avikor con cui i passeggeri possono dare piccoli contributi per consentire al gruppo di acquistare carburante sostenibile.
Nel frattempo, arrivano buone notizie anche dall’Italia con Ita Airways pronta a dare una svolta rispettosa dell’ambiente ai suoi principali servizi. Sono infatti stati recentemente messi all’opera quattro nuovi Airbus di ultima generazione e sono arrivate dichiarazioni relative alla volontà di raggiungere entro la fine del Piano Strategico 2023 – 2027, l’obiettivo di avere il 90% del totale della flotta environnement-friendly. Asset che porterà a una riduzione del 25% del consumo di carburante.
Idrogeno e aerei elettrici: fantascienza o realtà?
Se i Saf e i nuovi aerei meno “energivori” sono la realtà del momento, già si guarda al futuro verso mezzi ancora più sostenibili e a emissioni ridotte. Due le strade al vaglio degli esperti: gli aerei a idrogeno e gli aerei elettrici. I primi utilizzerebbero l’idrogeno come carburante principale, un “prodotto” estremamente più scalabile dei Saf e realmente a emissioni zero. Purtroppo, però, non mancano le incognite: la prima è il costo dell’idrogeno verde che attualmente ha prezzi fuori mercato. La seconda è l’assenza negli scali di infrastrutture di stoccaggio per un carburante che avrebbe necessità di trattamento completamente diverse rispetto al cherosene attualmente utilizzato. Problematiche di non facile risoluzione che hanno portato a ipotizzare un arrivo degli aerei a idrogeno per la metà di questo secolo.
Diverse, invece, le questioni relative agli aerei elettrici, legate soprattutto all’autonomia delle batterie e alle prestazioni dei motori. Al momento le batterie disponibili non possono contenere la stessa quantità di energia dei carburanti fossili e quindi non consentono agli aerei di percorrere gli stessi chilometri. Per questo motivo gli esperti parlano di introduzione di questi nuovi velivoli nei prossimi 20 anni soltanto per quanto riguarda i voli più brevi. 20 anni di tempo in cui le nuove tecnologie e i nuovi dati, probabilmente, porteranno agli ingegneri l’esperienza necessaria a sviluppare velivoli elettrici più grandi e capaci di percorrere senza problemi anche le principali tratte intercontinentali.