Orsogna. L’affidamento della gestione operativa e tecnico scientifica del Parco territoriale dell’Annunziata, sulle colline di Orsogna, in provincia di Chieti, di proprietà comunale, alla Bio Cantina Sociale Orsogna, a garanzia della tutela di un patrimonio unico di biodiversità vegetale e animale, con lo sviluppo di nuovi e ambiziosi progetti di ricerca e della promozione e valorizzazione.
Questa in sintesi la finalità dell’intesa che sarà sottoscritta venerdì 13 giugno, alle ore 15.30, presso il convento francescano del Ritiro della Santissima Annunziata del Poggio, da parte di Andrea Marinucci, sindaco di Orsogna, e di Giuseppe Micozzi, presidente della Bio Cantina Sociale Orsogna, leader in Abruzzo e in Italia della viticoltura biologica e biodinamica, con circa 300 soci operativi su 1.500 ettari di vigneto e con 3.000.000 di bottiglie l’anno prodotte e commercializzate in numerosi Paesi al mondo.
Sarano presenti all’evento, tra gli altri, il vicepresidente della Regione con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, e il direttore della Bio Cantina sociale Orsogna, l’enologo Camillo Zulli.
Dei 150 ettari del Parco territoriale dell’Annunziata, il 70% circa è già occupato da vigneti a conduzione rigorosamente biologica che appartengono ai soci della Bio Cantina Sociale Orsogna, e spiega dunque il sindaco Marinucci: “con questo accordo, a cui lavoriamo da tempo, il progetto di valorizzazione del nostro Parco avrà un ulteriore impulso, affidandolo in ottime mani, ovvero ad una realtà che da sempre accorda la priorità alla tutela ambientale e della biodiversità, una realtà profondamente radicata nel territorio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Micozzi: “questa nuova iniziativa che ci vedrà con orgoglio ed entusiasmo in prima linea, rientra nel nostro progetto complessivo del recupero e tutela della biodiversità. Da questo punto di vista, il territorio del Parco territoriale dell’Annunziata, pur essendo relativamente antropizzato, rappresenta un bacino di straordinaria ricchezza vegetale e animale. L’agricoltura che rispetta l’ambiente, la viticoltura biologica e biodinamica, nel nostro caso, si confermerà, anche con questa gestione, il vero presidio del territorio, il baluardo per la salvaguardia dall’erosione delle identità e dei patrimoni contadini”.