L’Aquila. “Prendiamo favorevolmente atto delle dichiarazioni del Prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, rese ieri a margine del vertice in prefettura sull’ordine e la sicurezza pubblica convocata a seguito delle violenze in pieno centro della città dell’Aquila”. Ha dichiarato il segretario Generale Provinciale Siulp Annalisa Tracanna.
“Siamo perfettamente d’accordo sulla necessità di rafforzare i controlli. Il SIULP lo va dindo da anni che L’Aquila ha bisogno di mantenere alta l’asticella della prevenzione e dell’importanza della presenza dello Stato sul territorio, poiché dove c’è sicurezza c’è maggior sviluppo. La sicurezza non deve essere considerata un costo, ma un investimento per lo sviluppo e il rilancio, anche economico, della nostra comunità aquilana. Per questo facciamo molta attenzione a non strumentalizzare mai questo bene per non essere trascinati in diatribe politiche o interessi di parte. È fondamentale, per le istituzioni, tenere conto della non sottile differenza che corre tra il concetto di sicurezza reale e quello della sicurezza effettivamente percepita dalla popolazione. Perché è vero che un fenomeno, per poterlo definire tecnicamente “Baby gang” bisogna riconoscergli una strutturazione criminale-associativa, ma non è l’etimologia del fenomeno a generare paura nella gente. È il timore di essere aggrediti o peggio ancora. Bene l’impegno assunto dal Sindaco dell’Aquila che ha annunciato l’attuazione del progetto di videosorveglianza che porterà ad installare 1000 telecamere su tutto il territorio comunale. Non riteniamo, infatti, che il ricorso alla tecnologia si traduca automaticamente in restrizione della privacy, anzi, la sicurezza e tutto ciò che la produce o l’aumenta, vuol dire libertà. Oggi la prevenzione dei reati sulla città è affidata ai colleghi della Squadra Volante. Sono i poliziotti che pattugliano le nostre strade giorno e notte, e che con poche risorse riescono ad intervenire in scenari particolarmente insidiosi e pericolosi, come quelli dei giorni scorsi al parco del castello, a respingere le violenze e ripristinare lì per lì la legalità.
Ma c’è bisogno di ben altro per arginare questo tipo di fenomeno dalla base, bisogna agire sulla prevenzione. Un aspetto che sappiamo molto a cuore anche del Questore dell’Aquila, Enrico De Simone, il quale, adottando provvedimenti di pubblica sicurezza e di prevenzione determinati, come la chiusura di locali ritenuti abitualmente frequentato da soggetti gravati da precedenti di polizia per reati contro la persona, il patrimonio ed in materia di stupefacenti, ha dimostrato di non essere disposto a scendere compromessi con la criminalità emergente. Per sostenere la battaglia di legalità, però, è necessario un ripianamento degli organici della Polizia di Stato in tutta la provincia dell’Aquila (un rinforzo sarebbe chiedere troppo attese le carenze di personale a livello nazionale). Dal 2022 e entro il 2026, dati alla mano, i poliziotti aquilani posti in quiescenza, o che lo saranno a breve, si attesteranno oltre le 250 unità. Un inarrestabile trend in negativo che sta conducendo dritti al collasso molti uffici essenziali della questura e sui pochi colleghi rimasti in servizio gravano carichi di lavoro oggettivamente non più sostenibili. Da qualche anno il capoluogo di regione non ha una sola pattuglia della Polizia Stradale. Ecco perché, l’attuale situazione degli organici di polizia, a parere del SIULP difficilmente si concilieranno nell’immediato con i buoni auspici di “controlli rafforzati” rispetto un fenomeno che andrebbe affrontato con continuità in radice, sotto il profilo strutturale e sociale. Una questione che non potrà essere risolta da interventi di facciata e visibilità effimera, con il solito intervento periodico, per uno e due giorni a settimana, di un Reparto Prevenzione Crimine inviato da fuori in città per qualche ora.
Quel che davvero lascia basiti, in tutto questo panorama, è che mentre i cittadini dell’Aquila hanno bisogno di sicurezza ed essere rassicurati, i già pochi poliziotti in servizio in questura e nei Commissariati di Avezzano e di Sulmona continuano ad essere aggregati dal Dipartimento della pubblica sicurezza in altre province per la sicurezza di altre aree del Paese, sottovalutando, a parere del SIULP, la reale richiesta e necessità di sicurezza della provincia dell’Aquila”.