L’Aquila. Codice di priorità, al pronto soccorso dell’ospedale di L’Aquila, per donne che subiscono violenza. L’ospedale San Salvatore, già da tempo, ha organizzato percorsi specifici per assicurare un’assistenza tempestiva e adeguata a pazienti che arrivano in pronto soccorso a seguito di vessazioni o violenze di genere. L’attivazione del codice rosa all’Aquila è una delle azioni di potenziamento dei servizi introdotta dalla direzione aziendale guidata dal Manager Ferdinando Romano.
La speciale procedura, denominata appunto codice rosa, assegna una corsia prioritaria che passa attraverso il triage. La donna, a seguito di dichiarazioni o denuncia della violenza subita, viene immediatamente visitata dal medico in un spazio ad hoc che garantisce riservatezza e tutela da interferenze esterne.
Si opera su due piani distinti: da una parte l’assistenza clinica, che valuta eventuali lesioni, e dall’altra la procedura di legge che, in base a denunce ed eventuali documentazioni fotografiche, permette all’autorità giudiziaria di effettuare le indagini per la ricerca di eventuali responsabilità di carattere penale. L’ambulatorio medico, inoltre, è organizzato in modo tale da consentire agli operatori sanitari di raccogliere e conservare, sempre ai fini delle indagini mirate all’accertamento di reati, abiti e altri effetti personali della donna vessata. Va peraltro ricordato che all’ospedale è attivo, in alcune ore della giornata, un posto di polizia a cui rivolgersi in caso di necessità.
“Il personale del pronto soccorso”, dichiara il direttore del servizio, il dott. Angelo Flavio Mucciconi, “è sempre pronto ad accogliere le donne bisognose di questo tipo di sostegno e assistenza. Purtroppo ci sono ancora parecchie resistenze nel denunciare episodi di coartazione, anche psicologica, dovute a paura, vergogna e pudore. Timori che non sempre permettono di mettere in moto, il doppio binario, cioè il protocollo clinico e quello relativo agli accertamenti dell’autorità giudiziaria. Da parte nostra c’è sempre la massima disponibilità e sensibilità verso la specifica utenza”