Vasto. Sono accusati di violenza sessuale di gruppo continuata e aggravata dalla minore
età della parte offesa, violenza privata e pornografia minorile i quattro ragazzi, tre 17enni e un neo diciottenne,
ma minorenne all’epoca die fatti, raggiunti da un provvedimento di obbligo di permanenza in casa, equivalente
agli arresti domiciliari, per la durata di 30 giorni emesso dal Gip del Tribunale dei minori de L’Aquila Cecilia
Angrisano. Ai quattro, due dei quali sono di Vasto uno di San Salvo e un altro di Paglieta, tutti studenti delle
scuole superiori, i carabinieri della Compagnia di Vasto, coordinati dal maggiore Amedeo Consales che questa
mattina ha tenuto una conferenza stampa presso il comando provinciale dei carabinieri di Chieti, sono arrivati
proseguendo le indagini avviate in seguito alla denuncia di una ragazza di 16 anni di Vasto, e che a giugno
scorso aveva portato all’arresto di due minorenni e alla loro reclusione nell’istituto di pena di Casal del Marmo.
Uno di questi, in particolare, aveva dapprima avviato un rapporto di frequentazione con la ragazza, che
all’epoca aveva da poco compiuto 14 anni, quindi la relazione si era fatta più stretta, con rapporti sessuali che
all’insaputa della ragazza sono stati filmati. Ed è dietro la minaccia della pubblicazione sui social di tali filmati
che i due, poi arrestati ed ancora detenuti, per un paio di anni avrebbero costretto la vittima ad avere rapporti
sessuali con loro. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal procuratore della Repubblica de L’Aquila Roberto Polella, e che hanno portato alla individuazione degli altri quattro ragazzi, si sono fondate sulla chiamata in correità di uno dei due arrestati, sulle dichiarazioni della vittima e su alcuni riscontri oggettivi fra i quali alcuni files trovati sui telefoni. I quattro avrebbero abusato della ragazza due, tre volte al mese, rapporti consumati in località di aperta campagna o all’interno di edifici abbandonati. In una circostanza la ragazza avrebbe anche fumato uno spinello Nel provvedimento restrittivo a carico dei quattro, tutti incensurati, il Gip parla di ”disumanizzazione della vittima”’, di ”imposizione reiterata di pratiche sessuali mortificanti”, di ”spregiudicata indifferenza”, di ”pulsionalità scissa da riferimenti affettivi o emotivamente partecipati” e di ”pericolo per la collettività dei coetanei”, mentre quella della vittima viene definita, sempre dal Gip, una ”condizione di asservimento psicologico”, vittima la cui volontà è coartata e che viene ”trattata come oggetto”. Quanto alle esigenze cautelari sono state ravvisate nel pericolo della reiterazione dei reati e nell’inquinamento probatorio. I quattro saranno sottoposti nei prossimi giorni all’interrogatorio di garanzia.