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Violenza contro le donne, Pezzopane: “Di stupro in stupro, necessaria rivoluzione culturale”

Tamara Marinetti di Tamara Marinetti
27 Agosto 2023
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L’Aquila. “Siamo stanche ed arrabbiate per queste ennesime violenze. In pochi giorni, prima lo stupro di Palermo, a ruota quello delle due bambine al Parco Verde di Caivano, dove già nel 2014 venne violentata e uccisa Fortuna di soli 6 anni. In entrambe le vicende, gruppi di ragazzi  si sono accaniti  contro ragazzine. I criminali in questi stupri di branco si divertono, si filmano e mandano i video in chat. Sconvolge l’attrazione patologica di altri maschi verso questa violenza reale, sguaiata, grondante di sangue. Di fronte alla gravità di tutto ciò, voglio dire a chi propone la castrazione chimica che esiste  il dovere della responsabilità, e che non si può rispondere con misure populiste, quando invece servirebbe un impegno speciale e corale, per favorire una vera rivoluzione culturale, educativa e sociale. Non sono fatti isolati di cronaca nera, ma il prodotto di una violenza maschile contro le donne: tanti uomini e ragazzi sentono ancora  il bisogno di affermarsi con la sopraffazione ed il dominio su donne e ragazze. Lo stupro mette le radici dentro sistemi sociali che praticano la “cultura dello stupro”,, colpevolizzando  e processando le vittime, tollerando, ammiccando, accettando, plaudendo, assolvendo invece e giustificando, persino mitizzando gli aguzzini”, ha dichiarato l’onorevole Stefania Pezzopane, già parlamentare, della Direzione nazionale Pd, consigliera comunale dell’Aquila.

“La sola causa di questo ennesimo stupro”, aggiunge la Pezzopane, “sono gli stupratori, fautori di una mascolinità tossica, nella logica del branco. Una ragazza un po’ ubriaca non là si fa bere di più  per stuprarla, ma la si accompagna a casa. Una ragazza in minigonna la si guarda con ammirazione, non la si stupra. Siamo stanche di sentire, ad ogni stupro, che in qualche modo c’è una responsabilità della donna. I soli colpevoli sono gli stupratori che vanno puniti in modo chiaro e giusto. La lotta alla violenza maschile deve diventare una priorità assoluta per le istituzioni e va fatta a 360’. Le chat con i dialoghi tra gli stupratori ci sconvolgono, così come fa orrore il mercato sui social del video e di immagini dello stupro. Il branco così è fisico ma anche mediatico”.

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“Non ci sarebbero tanti stupri se non ci fosse una cultura patriarcale e fallocentrica che li tollera e li giustifica: la donna rimane un oggetto e il maschio mostra il suo potere e la sua identità attraverso gesti di sopraffazione. La soluzione, dunque, non può essere la castrazione chimica proposta dal ministro Salvini, ma pene certe per i colpevoli, da scontare in carcere senza scorciatoie e con percorsi di rieducazione veri e certificati, così come recita del resto la nostra Costituzione. Sottovalutare, infatti, derubricare a “normalità”, così come infierire sulle abitudini e sui comportamenti della vittima sono parte del problema. La ragazza di Palermo, ingannata, abusata in modo barbaro, ha denunciato i suoi aggressori. L’attenzione”, prosegue la consigliera, “non può essere  sul suo comportamento o come era vestita, ma solo e soltanto su quello dei carnefici. Lo stesso per le due bambine di Caiano”.

“E in tribunale le vittime  non devono rivivere l’orrore, ma devono essere rispettate e protette. Ciò che è accaduto è stato anche filmato, cosa devono dire di  più quelle creature? Le leggi ci sono, vanno applicate. Negli anni in Parlamento, ho presentato proposte e contribuito a far approvare norme importanti contro la violenza, il femminicidio, per sostenere i centri Antiviolenza. Le misure possono essere rafforzate.  Lo stesso”, continua la Pezzopane, “vale per l’educazione sessuale, alla differenza di genere e al rispetto: ben venga una  legge, ma intanto esistono già le linee guida varate per il sistema scolastico e formativo perché si avviino percorsi permanenti e strutturati in tutte le scuole di ogni ordine e grado. La lotta alla violenza contro le donne deve diventare una priorità assoluta per le istituzioni e può essere combattuta solo con unità di intenti e risorse adeguate”.

“E con un coordinamento tra i diversi livelli di forze dell’ordine e magistratura, perché non accada mai più quanto accaduto con la scarcerazione preventiva del giovane “pentito” opportunisticamente che sui social si vantava dello stupro. Uomini, battete un colpo. Giornalisti, editori, scrittori, insegnanti, parroci, padri, fratelli, figli, tutti voi che non stuprate, violentate e non bastonate le donne, dite chiaramente da che parte state, combattete con noi questa battaglia culturale. Non statevene in disparte, non rimanete a guardare”, ha concluso l’onorevole Stefania Pezzopane, già parlamentare, della Direzione nazionale Pd, consigliera comunale dell’Aquila.

Tags: l'aquila
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