Siamo alle battute finali per il definitivo riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Casauria”. Lo scorso 25 Gennaio, presso il teatro comunale di Alanno, si è tenuta la pubblica audizione prevista dalle norme per consentire l’avanzamento dell’iter.
All’incontro hanno partecipato rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura e del Comitato nazionale vini DOP e IGP, i sindaci del territorio, le Organizzazioni di categoria e gli operatori vitivinicoli della zona. Ha aperto i lavori il benvenuto ad Alanno del vice sindaco Fabio Di Domizio.
La scelta di Alanno quale sede dell’esordio della DOCG Casauria non è casuale: sicuramente grazie alla sua centralità strategica tra le colline del pescarese, ma anche perché sede del prestigioso Istituto Tecnico Agrario Statale Pietro Cuppari con il suo convitto, un’istituzione scolastica tra le più antiche d’Italia. La sua origine risale, infatti, al 1859 quando cominciarono a sorgere le prime scuole di agricoltura.
Casauria sarà la terza Denominazione di Origine Controllata e Garantita che nasce nella nostra regione, preceduta dalla DOCG Colline Teramane nata nel 2003 e dalla DOCG Tullum nel 2019.
LA COMMISSIONE
La commissione presente per il pubblico accertamento era composta da funzionari ministeriali e regionali, a partire da Anna Maria Di Ciolla, Roberta Cafiero, Beatrice Bernabei e Andrea Squarcia, che ha provveduto a dare pubblica lettura dei singoli articoli del disciplinare. Ad essi si sono aggiunti l’Assessore all’Agricoltura e Vice Presidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente e il ‘padrone di casa’ Concezio Marulli, Presidente dell’Associazione Produttori “Terre di Casauria”.
LA LETTURA IN PUBBLICO
Il pubblico accertamento è un passo fondamentale previsto dalla legge per il riconoscimento della DOCG “Casauria”. È il momento in cui viene reso pubblico il contenuto del disciplinare, letto articolo per articolo, e si apre ad osservazioni eventuali da parte di chiunque ne sia interessato. Il terzo step sarà l’approvazione definitiva dell’iter con l’uscita del Decreto Ministeriale, in seguito al quale sarà rilasciato il bollino DOCG che attesterà il raggiungimento del vertice nella piramide della qualità del vino per tutti i vini prodotti nei comuni inclusi nel disciplinare. Si prevede che i tempi siano abbastanza veloci, per cui entro questa primavera la nuova DOCG dovrebbe essere effettiva.
LA DOCG CASAURIA IN PILLOLE
Il disciplinare della nuova Denominazione di Origine Controllata e Garantita Casauria è composto di dieci articoli che elencano le caratteristiche identificative della costituenda DOCG. La denominazione, valida per il vino anche nella tipologia “riserva”, è destinata al vino composto da uve Montepulciano d’Abruzzo minimo al 90%.
La zona di produzione include l’intero territorio amministrativo dei comuni di Bolognano, Castiglione a Casauria, Cugnoli, Pietranico, Scafa, San Valentino, Torre de Passeri, Turrivalignani; parzialmente inclusi specifici territori dei comuni di Alanno, Bussi sul Tirino, Brittoli, Corvara, Lettomanoppello, Manoppello, Pescosansonesco, Popoli, Serramonacesca e Tocco da Casauria.
I vigneti devono essere collocati ad un’altitudine non superiore ai 500 metri, eccezionalmente a 600 metri se esposizione è a sud, escluse le vigne dei fondovalle umidi. Su questa indicazione sono arrivate dal pubblico, in particolare dal produttore Mimmo Pasetti, alcune osservazioni in merito alla necessità di elevare definitivamente l’altitudine massima ammessa a 600 metri s.l.m. in conseguenza del cambiamento climatico in atto.
Altre osservazioni da Pasetti e dal pubblico sono arrivate a proposito della densità per ettaro degli impianti, indicata nel disciplinare a minimo 3500 ceppi/ha e considerata troppo elevata. Il sistema di allevamento previsto sono la tradizionale pergola abruzzese, la spalliera semplice e la spalliera doppia. La resa indicata nel disciplinare è di 9 tonnellate/ha, il titolo alcolometrico totale minimo al consumo previsto è di 13% vol, che per la riserva diventa 13,5%.
Per l’invecchiamento il disciplinare prevede un minimo di diciotto mesi, che per la menzione “riserva” diventano almeno ventiquattro.
Il Presidente dell’Associazione Casauria DOCG Concezio Marulli ha dichiarato che
è stato un iter complesso e laborioso. Per questo il mio ringraziamento va al tutte le istituzioni coinvolte, dal Consorzio di Tutela Vini Abruzzo, alla Regione Abruzzo e al Ministero dell’Agricoltura, che ci hanno supportato e hanno reso possibile la trasformazione della sottozona in DOCG. Ci aspettiamo che i territori beneficeranno della nascita della nuova DOCG, l’indotto avrà una motivazione di qualità molto importante grazie alla spinta che ne potrà ricevere il turismo enologico.
L’Associazione Casauria DOCG è nata a Pescara nel Maggio 2019 dall’unione di oltre 100 produttori della filiera vitivinicola del territorio casauriense, che hanno scelto come presidente l’enologo Concezio Marulli. La sottozona Casauria è stata prevista nel 2006 dal disciplinare di produzione della DOC Montepulciano d’Abruzzo. Nel 2007 arriva l’omologazione del clone VCR 456 biotipo Casauria, che esprime tipicità del frutto anche dal punto di vista della dotazione polifenolica. L’iter per il riconoscimento della DOCG Casauria è stato avviato dopo 13 vendemmie dalla nascita della sottozona. Ne avevamo parlato la scorsa estate in questo articolo, in occasione della manifestazione sulmonese AB Wine Experience, quando abbiamo incontrato Concezio Marulli ed Enrico Marramiero, Presidente dell’Associazione Produttori Montepulciano “Terre dei Vestini.
L’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente ha sottolineato l’importanza della concertazione per la valorizzazione dei prodotti regionali:
Stiamo facendo molti sforzi per tutelare il nostro made in Abruzzo e made in Italy. La nascita della DOCG Casauria servirà anche a questo. E’ un momento di grande trasformazione ed evoluzione per quanto ci riguarda, la regione Abruzzo è particolarmente impegnata in questi anni nel ridisegno della politica del vino in questa regione attraverso un Tavolo Verde.
L’Assessore si riferisce al cosiddetto “modello Abruzzo” destinato negli anni a modificare radicalmente il panorama delle denominazioni regionali, proposto nel 2019 dal Consorzio di Tutela Vini Abruzzo e approvato dal Comitato Nazionale Vini il modello Abruzzo mira a rafforzare la comune identità dell’enologia regionale attraverso la valorizzazione dei territori di rilevanza enologica qualitativa.
INTERVENTI STRAORDINARI PER LA SALVAGUARDIA DEI VINI D’ABRUZZO
Proprio in questa scia si colloca la notizia appena diffusa dell’approvazione del blocage sulla vendemmia 2022 in riferimento al 20% degli sfusi di Montepulciano Doc. Un intervento di natura eccezionale che serve per ridurre l’offerta di Montepulciano d’Abruzzo evitando giacenze e tutelando prodotti e qualità. La richiesta è stata inoltrata agli inizi di questo mese dal Consorzio di Tutela Vini Abruzzo guidato da Alessandro Nicodemi con l’approvazione della Regione Abruzzo ad un apposito Tavolo Verde insieme a consorzi e associazioni di categoria.