Poggiofiorito. È ufficialmente partito il nuovo progetto di Vittorio Festa. L’enologo abruzzese insieme ad un gruppo di soci, tutti imprenditori – Mattia e Danielandrea Trusgnach, Gianluca Stornelli, Paolo De Iuliis e He Xiaodong – ha creato una vera e propria holding, “Origini”, che ha lo scopo di offrire servizi di consulenza e operativi ai produttori vinicoli della regione.
Il gruppo conta già l’azienda Terre di Poggio, rilevata a Poggiofiorito (Chieti) e che rappresenterà il quartier generale di tutto il progetto. Qui sono sviluppati tre edifici, ossia una palazzina da 180 metri quadri su tre piani e 600 metri quadri di bottaia, una cantina da 1.200 metri quadri totalmente coperti e una capacità di 8mila ettolitri e una terza struttura da 300 metri quadri, che sarà uno show room dotato di cucina. L’idea dietro al progetto è di racchiudere tutta la filiera in un solo posto, attivo per la consulenza agronomica, enologica, ma anche dove i piccoli produttori possono vinificare, presentare e commercializzare i propri vini. Il gruppo si sta già espandendo al di fuori della provincia di Chieti con Tenuta Salterrae ad Atri (Teramo), dove si incentrerà la produzione biologica e presto si aggiungerà un terzo tassello in montagna, nella provincia dell’Aquila.
In totale, la superficie è di 100 ettari, disseminati tra le 4 province, con 44 ettari vitati a Poggiofiorito, una trentina ad Atri, un paio a Punta Aderci nel vastese, e il resto tra Loreto Aprutino e la provincia dell’Aquila. “L’idea iniziale”, dice Vittorio Festa, “era di creare un vino iconico in onore di mio padre Carmine, unendo il meglio di 4 vigneti delle 4 province. Poi il progetto si è ben presto ampliato con lo scopo di mostrare le tante facce che può avere il vino in Abruzzo a seconda del terroir. Vogliamo investire in Abruzzo e portare il messaggio dei vini della regione in modo non scontato e non banale. Vogliamo rendere fruibili i territori, attraverso la creazione di un brand che guarda alla biodiversità e alla sostenibilità, che riprende la cultura popolare agricola, per scoprire le aree della regione, e degustare i vini di quei territori”. “Abbiamo un progetto di recupero sulla Valle del Moro, per far vivere questo angolo della nostra meravigliosa regione coniugando le visite in cantina, al patrimonio naturalistico di quest’area che ha una grande biodiversità che non va sprecata. Puntare sulle prospettive enoturistiche di questa zona significa generare un indotto che fa bene a tutta la regione”. “Vogliamo che Terre di Poggio sia la cantina di tutti”, prosegue. “Siamo pronti per offrire servizi di vinificazione e imbottigliamento. La cantina dispone anche di autoclavi per la spumantizzazione, dove alcuni produttori hanno già usufruito dei nostri servizi ed è in corso la messa a punto per il tiraggio del Metodo classico”. In questo polo vitivinicolo, Festa trasferirà anche il suo laboratorio di analisi accreditato, “per chiudere tutta la filiera, offrendo consulenza agronomica ed enologica, e la possibilità di vinificare e imbottigliare”. Parallelamente, Terre di Poggio prosegue nella produzione a suo marchio, mantenendo il brand fatto da etichette ormai affermate soprattutto all’estero, tra Usa, Cina, America latina ed Europa.