L’Aquila. La viticoltura abruzzese è a un bivio: affrontare le sfide del futuro con coraggio e visione o rischiare di restare indietro.
La recente replica di Coldiretti, pubblicata il 18 gennaio 2025, pur non citandola, ha accusato Confagricoltura di diffondere allarmismi riguardo al tema della dealcolazione. Confagricoltura Abruzzo respinge questa accusa e ribadisce il suo impegno per proporre scelte politiche condivise per non perdere terreno e garantire il futuro del settore vitivinicolo regionale.
Il Vicepresidente di Confagricoltura Abruzzo, Mauro Lovato, in merito, ha dichiarato: “Il nostro intento non è assolutamente quello che la Coldiretti vuol far intendere. Ben conosciamo la normativa sulla dealcolazione e ben conosciamo la vitivinicultura abruzzese. La nostra proposta chiede la convocazione di un tavolo comune che va nella direzione di salvaguardare e tutelare una filiera produttiva abruzzese a forma piramidale che vede la sua base composta da una miriade di piccoli produttori e un vertice composto da pochissime grandi aziende”. Confagricoltura, quindi, non solo denuncia il rischio di lasciare indietro i piccoli produttori, ma propone un concreto strumento di supporto a tutta la filiera.
La proposta avanzata da Confagricoltura si fonda su un principio chiaro: affrontare il cambiamento con pragmatismo e visione strategica. Il tema del vino dealcolato non è una questione secondaria: è una reale opportunità commerciale per ampliare i mercati, senza intaccare la valorizzazione delle eccellenze come il Montepulciano d’Abruzzo e il Trebbiano, già tutelate dal decreto ministeriale che esclude le DOP e le IGP da questa pratica.
Lovato ha aggiunto: “Confagricoltura propone la creazione di un polo di dealcolazione, ovvero una struttura a servizio di tutta la filiera e di coloro che saranno interessati a trasformare il proprio vino tavola in vino tavola dealcolato. Questo rappresenterebbe un elemento che tutela quelle piccole aziende che non avrebbero la possibilità di crearsi all’interno delle proprie strutture ambienti per la dealcolazione”. Una proposta mirata a rispondere alle esigenze di quelle piccole realtà che, a causa delle normative, potrebbero non essere in grado di sostenere i costi imposti per adeguarsi alle nuove regolamentazioni.
Confagricoltura vuole l’istituzione di un tavolo di confronto comune, strumento essenziale per garantire che nessuno resti indietro per argomentare nuove opportunità commerciali che passeranno attraverso il Vino Dealcolato. Se Coldiretti vuol starne fuori ce ne faremo una ragione, non sarebbe la prima volta che con i suoi atteggiamenti pretestuosi ostacola il progresso dell’economia agricola.
Dire che ci sono altre priorità significa abdicare al ruolo di chi è chiamato a tutelare gli interessi degli imprenditori. Confagricoltura non si limita a osservare: lavora per trovare soluzioni e raggiungere obiettivi reali per coloro che rappresenta. La crescita del settore richiede azioni, non rinvii.
La dealcolazione del vino è un tema che si muove a un ritmo imprenditoriale molte cantine si organizzeranno presto nel merito, ignorarlo sarebbe miope. Noi chiediamo solo di essere precursori e attuatori di una nuova opportunità che affiancherà e NON sostituirà il vino Doc e IGT. Confagricoltura invita l’Assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, ad avviare immediatamente un tavolo di confronto per tracciare una strategia comune, capace di coniugare tradizione e innovazione. Infine, il Vicepresidente di Confagricoltura Abruzzo conclude: “La tradizione non è mai stata un ostacolo al progresso: innovare significa dare nuova vita al nostro passato per costruire il futuro. Il vino si è sempre fatto e continuerà il suo percorso più orgoglioso di prima. L’Abruzzo non è solo una terra di vini, ma una terra di storia, passione e soprattutto innovazione”.