Sono state due interessanti e soprattutto bellissime giornate , quelle di Sabato 12(più che altro pomeriggio) e di Domenica 13, a contatto della natura e storia a Villa Santa Lucia degli Abruzzi, nell’evento “Quel che resta della montagna”organizzata da Francesca D’Anastasio del B&B Bacca Blu e proposta finanziata totalmente dall’iniziativa del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga – esploratori con gusto. Due giornate alla scoperta della natura, delle storie, dei suoi racconti e delle sue antiche tradizioni; montagna come risorsa per le giovani realtà locali. L’inizio è stato alle ore 15:00 appunto presso il B&B Bacca Blu , in contrada Randino di Villa Santa Lucia, splendido borgo e terrazzo su molte cime dell’appennino centrale. Accompagnati dalle guide ambientali escursionistiche Piero Grossi della cooperativa Il Bosso e Davide Sangiacomo, con il gruppo di partecipanti ci siamo subito diretti verso la frazione Capestranese di Scarafano, ad 840 m di altitudine, passando per la vecchia mulattiera usata un tempo come braccio della transumanza per giungere a Forca di Penne e da quest’ultimo entrare appunto sul Regio tratturo per il Tavoliere Pugliese. Natura e storia qui sono di casa: oltre a dei bellissimi boschi a macchie di ceduo, abbiamo toccato i vari Tholos, caratteristiche capanne in pietra, un tempo usati come ricovero dai pastori. Giunti in quel di Scarafano dopo circa 4 km, ci hanno accoltati con una simpatica degustazione il Sig. Massimo e sua moglie, che stanno dando vita ad un centro di accoglienza e di cura per i disabili. Il posto è davvero molto bello, con un panorama superbo verso la catena del Velino – Sirente, che abbiamo assaporato nel tramonto, oltre a varie cime del Gran Sasso, con Rocca Calascio in primo piano. Ripartiti, una piccola sosta dal produttore di miele Andrea Ciccone, uno dei maggiori esponenti in Abruzzo. Il rientro a Villa Santa Lucia, è stato percorso sulla stessa mulattiera, ma in veste notturna con una splendida luna che di colpo, ci ha illuminati, spuntando dal sovrastante Monte Cappucciata. Una volta rientrati, ci aspettava la Signora Concetta Casauria, con suo marito il Sig. Angelo Salvati per la degustazione del loro olio dell’azienda agrigola Salvati Olio, ed il tutto visitando gli antichi oggetti della montagna. Si è raggiunti poi la sottostante frazione di Carrufo, per la visita del Museo del lupo, del Sig. Stefano Mucciante, presso il B&B Storie d’Abruzzo, che ci ha allietati anche con dei racconti appunto sui lupi e sulla vita della montagna di un tempo. E’ seguita una cena presso il ristorante Aufinum ad Ofena, ed alla fine, una breve visita alla chiesa di San Pietro Ad Criptas. Domenica 13, altra giornata che appare simil estiva, in cui oltre alle già citate e bravissime guide ambientali escursionistiche Piero e Davide, si è aggiunta per accompagnarci anche la bravissima Marta Picella, sempre della cooperativa Il Bosso, questa volta per accompagnarci a Castel del Monte, passando in un territorio ricco di emozioni del passato. Infatti si giunge ben tosto a delle vecchie trincee della seconda guerra mondiale ai piedi del Colle della Guardia, che viene poi raggiunto da tutti, superando due resti di torri in pietra, punto di appostamento se vogliamo militare dell’epoca poco fa citata. Giunti sul Colle, a 1060 m di altitudine, ci accoglie una bella croce in ferro. E’ qui che Francesca ci legge dei brani in dialetto Villese di tanto tempo fa, riuardante la guerra, la montagna ecc…. Il cammino riprende ed usciti su una radura in località Jervuto, ci accoglie Sara Aromatario, una ragazza ventenne di Castel del Monte, titolare dell’azienda Mappavel’s produttrice di una gustossissima birra artigianale con il luppolo che cresce a circa 1300 m di altitudine. Dopo questa buonissima degustazione di fiadoni e birra, si continua, dapprima passando accanto la grotta delle trincee, ove si pensa che ai tempi della guerra, fu uno dei punti magazzini, se così vogliamo dire, delle munizioni. Giungendo poi in località Fònnere, di colpo ci troviamo dinanzi alla “Condola”, vecchia costruzione, con un salone abbastanza ampio, che un tempo fu usato da pastori e ricovero per gli ovini stessi. Siamo a circa 1200 m, quando sbuchiamo sulla S.R.17 bis, che percorriamo fino al piccolo cippo che ricorda l’incidente militare ove persero la vita un ufficiale ed un soldato semplice nel lontano Ottobre del 1986. Da qui in breve un sentiero fra prati ci conduce a Castel del Monte, ove degustiamo, riposandoci, degli ottimi formaggi, prosciutto, salumi ed il tutto accompagnato dalla buona birra di Sara. Manifestazione riuscitissima, ove un grande appalauso va a Maria Amalia Di Sano, figlia della titolare del B&B Bacca Blu Francesca, che a soli 6 anni, ha percorso tutti e due gli itinerari escursionistici!
Thomas Di Fiore