Pescara. Un’indagine conoscitiva ed approfondita su tutti i progetti legati ai lavori su Viale Marconi a Pescara, comprese le dimissioni dell’ex progettista, prima di giungere ad una decisione definitiva rispetto al dettagliato ricorso presentato dal Comitato Spontaneo di residenti e commercianti.
E’ quanto chiedono i giudici del Consiglio di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tra l’altro entro un termine preciso di 120 giorni per non incorrere in ulteriori spese a carico dell’erario per eventuali ritardi. Un
dispositivo estremamente dettagliato quello del Consiglio di Stato a seguito dell’udienza dello scorso 31
gennaio, nel quale si chiede, in sostanza, un’indagine penetrante che tenga conto di tutti i passaggi che hanno
portato l’Amministrazione Comunale di Pescara alla realizzazione di un progetto che ha di fatto stravolto la
viabilità in una zona importante della città come Viale Marconi, scatenando le proteste di residenti e
commercianti, ma anche evidenti disagi e che, a distanza di anni, non è ancora arrivato a totale completamento.
Nelle scorse settimane c’era stata un’apertura nei confronti del Comitato, da parte del sindaco Carlo Masci che si
era detto disposto a rivedere l’intero progetto, alla luce di questo dispositivo passerà ancora del tempo prima di
una definizione, almeno fino al 16 ottobre prossimo quando è stata fissata un’ulteriore udienza sempre al
Consiglio di Stato.