Chieti. Il 13 dicembre si è svolto presso la Provincia di Chieti, un incontro operativo tra l’Ente Parco Nazionale della Majella e la Provincia medesima per trovare una soluzione condivisa riguardante la viabilità sul tratto di strada dell’ex S.S. 614 della Maielletta, da “Mammarosa” al “Rifugio Pomilio”, si verbalizza quanto segue.
Entrambi gli Enti individuano l’origine delle criticità riguardanti la viabilità sul tratto di strada in questione, in lacune ed incertezze interpretative contenute negli atti passati che hanno determinato l’attuale situazione.
Dalla documentazione risulta evidente l’esistenza di un “nesso funzionale” tra la “cessione” della strada dalla Provincia al Parco e la realizzazione di “uno specifico progetto di ripristino ambientale”, così come è palese che, senza che vi fosse stata alcuna variazione di progetto, l’intervento di rinaturalizzazione ha riguardato solo la parte posta a monte del rifugio “Pomilio” mentre a valle sono state eseguite unicamente opere funzionali alla viabilità stradale.
In tali circostanze le competenze del Parco e della Provincia sono restate “indefinite” e per senso di responsabilità e ragioni di correttezza istituzionale hanno adottato sino ad ora misure sempre tese al perseguimento dell’interesse pubblico, primo fra tutti l’incolumità dei cittadini.
Pur volendo riconoscere la sussistenza presso il rifugio di un interesse economico privato, l’oggettiva presenza di pericoli per la pubblica incolumità, specie nel periodo invernale, come testimoniato dalle numerose richieste di soccorso, ha richiamato la Provincia di Chieti e l’Ente Parco Nazionale della Majella ad adottare tutti gli atti necessari affinché il rischio di danno, anche grave, a cose o persone venga ridotto quanto più possibile, nei limiti delle competenze e delle disponibilità degli enti firmatari.
Per tali ragioni nelle more delle attività istruttorie e procedimentali per valutare i termini dell’eventuale “riconsegna” del tratto di strada dall’Ente Parco Nazionale della Majella alla Provincia di Chieti e definire in modo univoco la titolarità delle competenze sul tratto di strada in questione, entrambi gli Enti riconoscono l’opportunità e la validità del cartello di divieto apposto dall’Ente Parco Nazionale della Majella (ordinanza n. 1/2003) e degli atti amministrativi a cui afferisce e ne viene condiviso lo scopo ultimo, ovvero la tutela della pubblica incolumità, fino a quando non sarà possibile stabilire la percorribilità della strada in condizioni di sicurezza.