Cagnano Amiterno. Il segretario provinciale della Fillea Cgil dell’Aquila, Emanuele Verrocchi, è stato riconfermato alla guida del sindacato per altri quattro anni, nel corso del Congresso degli edili, che si è svolto oggi all’interno del cementificio Italsacci di Cagnano Amiterno (L’Aquila), “simbolo di anni di lotte per i circa 100 lavoratori”, la cui gestione dall’inizio dell’anno è passata dal gruppo Caltagirone all’Italcementi.
Molto partecipato, vista anche la presenza, oltre ai 70 delegati, dei vertici regionali e nazionali, l’evento in cui la categoria più importante del sindacato Cgil impegnata nel cosiddetto cantiere più grande d’Europa, ha fatto il punto sulla ricostruzione dell’Aquila e del centro Italia che coinvolge anche l’Abruzzo. A tale proposito, Verrocchi ha denunciato lo stallo della ricostruzione pubblica, tra cui scuole ed edifici pubblici, accusando la politica di non fare “bella figura”.
“Tante gru, tanti cantieri, ma la ricostruzione pubblica arranca – ha spiegato -. Lo abbiamo denunciato per primi ad inizio estate, studiando i dati degli Uffici speciali per la ricostruzione. Certamente non una bella figura per il mondo della politica. Parliamo di scuole, presidi pubblici, case popolari”.
Non meno severa la opinione sulla condizione che si vive nei cantieri: “il sindacato vuole ripartire con la qualità nel ricostruire, la nostra attività quotidiana nei cantieri ci racconta di lavoro nero, lavoro grigio, precarietà (uomini e donne tra lavoro e non lavoro), irregolarità, fuga dal contratto edile”, ha denunciato ancora Verrocchi. Il riconfermato dirigente ha indicato strategia e rimedi: “la nostra arma principale è il nostro contratto nazionale che, dato il contesto in cui si è rinnovato lo scorso luglio, va difeso e fatto rispettare, oltre la reintroduzione del Durc Congruità, l’unico strumento che ci permette di controllare se le aziende rispettano le norme sui lavoratori”.
A proposito del Durc, Verrocchi ha fatto appello ai parlamentari abruzzesi perché nel cratere del terremoto dell’Aquila si ritorni al Durc Conguità, in vigore nel cratere del centro Italia, abolito dal primo gennaio 2017: “Nei cantieri del Centro Italia abbiamo vinto una battaglia, abbiamo il Durc per Congruità, che è stato abolito in quello dell’Aquila dal gennaio 2017. Abbiamo bisogno di tutti i livelli della nostra organizzazione, di categoria e confederale, perché non vogliamo essere dimenticati, gli operai hanno bisogno di tutele e di protezione. Facciamo appello in primis ai parlamentari abruzzesi di tutti gli schieramenti perché votino l’emendamento al decreto legge 55/2018 che reintroduce il Durc per congruità nel terremoto 2009”, ha chiarito.
In apertura dei lavori, il gruppo dirigente della Fillea ha inviato un augurio di pronta guarigione al segretario confederale Cgil della provincia dell’Aquila, Umberto Transatti, ricoverato in ospedale, dopo essere stato colto da malore, durante il congresso provinciale della Federazione Trasporti del sindacato, che si è svolto ieri all’Aquila.
Tra i relatori il componente nazionale della segreteria Fillea, Graziano Gorla: “Noi abbiamo bisogno di dare lavoro, soprattutto ai giovani. Non servono più i proclami da campagna elettorale, serve lavoro, dobbiamo occuparci dei lavoratori, che oggi hanno detto a gran voce cosa manca: un futuro, un sogno per questo Paese”, ha spiegato Gorla che ha aggiunto che “l’Italia viaggia, ormai da qualche anno, a tre velocità, non due. Questo perché ci si dimentica che c’è il Centro Italia, che è il cuore del Paese, completamente distrutto; già prima c’era lo spopolamento in atto, perché purtroppo la comunità si regge su un’idea che deve essere sostanziata da fatti concreti, da un’economia solida, dall’occupazione, dalla facilità di servizi”.
“Una situazione che oggi, a seguito dei terremoti del 2009, del 2016 e del 2017, rischia di essere un fenomeno che noi non riusciremo più a fermare”, ha chiarito, “il nostro settore è pervaso da diverse forme di illegalità: dal caporalato, al lavoro nero, alla poca sicurezza sui cantieri. Noi proviamo a fare una battaglia culturale, i giovani difficilmente riusciranno a trovare lavoro in questo modo, è questa la sfida che dobbiamo affrontare”, ha concluso Gorla.
Durante i lavori sono intervenuti anche Sandro Giovarruscio, direttore Inca Cgil Abruzzo, Silvio Amicucci, segretario generale Fillea Cgil Abruzzo, Valerio Smarrelli dell’Università di Bologna, che ha scritto una tesi di laurea sulle mafie in Abruzzo, con un capitolo interamente dedicato al sisma del 2009 e Roberto Aloisio, in rappresentanza del Gran Sasso Science Institute.
Amicucci ha voluto focalizzare l’attenzione sul tema pensioni: “Le misure messe in campo dal Governo come ‘quota cento’ non possono rappresentare una conquista, perché per gli edili non cambia nulla. Ad oggi abbiamo necessità di capire come si applica quota cento, c’è un punto fondamentale, se i Governi che si stanno succedendo continuano ad avere una linea nel marginalizzare il sindacato non c’è feeling che tenga, dobbiamo tornare in piazza a manifestare. Riappropriamoci del nostro sindacato”, ha dichiarato tra gli applausi il segretario regionale.
Sulla questione delle “donne nella ricostruzione” è intervenuta la componente della segreteria della Fillea Cgil della provincia dell’Aquila Cristina Santella: “A primo impatto questo sembra un settore fatto da soli uomini, ma non è così, ci sono tantissime donne ‘invisibili’, come le restauratrici, le impiegate nelle imprese, tante storie spesso non raccontate, donne che non fanno ‘numero’, spesso non contrattualizzate nel campo edile. Parliamo di mamme, sorelle e mogli che spariscono dai nostri organismi, che non si vedono, ma svolgono un lavoro fondamentale per la rinascita della città”, ha sottolineato Santella.
A chiudere la giornata è stata la presentazione del libro “La fabbrica che resiste” di Riccardo Lolli della Textus Edizioni di Edoardo Caroccia, che ricostruisce la storia del sito, ripercorrendo anni di lotte e incontri sindacali volte a salvare i lavoratori, le famiglie e l’economia dell’intero territorio, legata indissolubilmente al cementificio, dove in concomitanza si è svolto un partecipato open day, che ha portato in una fabbrica, negli anni scorsi al centro di polemiche per questioni legate a sicurezza, salute di lavoratori e popolazione, tante persone, tra cui molti bambini.