Pescara. Decine di Punti vaccinali territoriali (Pvt) localizzati in tutto l’Abruzzo, alcuni dei quali mobili, per raggiungere le zone disagiate o a bassa densità di popolazione. E inoltre un ampliamento dei vaccinatori, con il coinvolgimento di medici di medicina generale, odontoiatri, specializzandi, equipe dell’assistenza domiciliare integrata (Adi), medici sportivi del Coni, medici aziendali, pediatri e farmacisti.
Definite, poi, le tempistiche per le diverse categorie. La Regione Abruzzo presenta così il Piano vaccinale per la Fase ‘2’. Presenti, in conferenza stampa, all’Aquila, il presidente della Regione, Marco Marsilio, l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, il coordinatore regionale della campagna vaccinale, Maurizio Brucchi, e il direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza. Il documento, elaborato dal Dipartimento regionale Sanità, in collaborazione con le Asl, la Protezione Civile e il referente per la campagna vaccinale, segue il percorso già avviato con l’ordinanza di Marsilio dell’8 gennaio relativa a personale sanitario e ospiti delle Rsa e con la circolare regionale con cui si regolamentava la vaccinazione del personale scolastico e delle forze di polizia.
Vengono recepite, inoltre, le nuove linee guida del Piano vaccinazione nazionale approvato il 13 marzo scorso. La strategia passa dalla gestione centralizzata della prima fase, nella quale le vaccinazioni sono state eseguite soprattutto negli ospedali o nelle strutture distrettuali delle Asl, a una gestione fortemente diffusa sul territorio, con un’articolazione che prevede, attraverso il modello “hub” e “spoke”, l’attivazione di decine di Punti vaccinali territoriali: 35 nel Teramano, 27 nel Chietino, 24 nell’Aquilano e 23 nel Pescarese.
Strategico è il coinvolgimento dei sindaci, che contribuiranno ad individuare i luoghi in cui allestire i Pvt, come palestre, palasport, parcheggi. Strutture complementari a quelle già esistenti, come gli
ambulatori medici o i distretti sanitari di base. A tutto questo si aggiungono i Pvt mobili. Disciplinata anche la vaccinazione domiciliare per coloro che non possono lasciare in sicurezza la propria abitazione.
Per quanto riguarda le tempistiche delle diverse categorie, in un primo momento si procederà in parallelo su due piani: in un primo momento con la vaccinazione delle categorie già inserite nella Fase 1 (operatori sanitari e professioni sanitarie, compresi informatori scientifici e biomedici, forze armate, di polizia, soccorso pubblico; comunità residenziali, personale scolastico, personale delle procure e dei tribunali, disabili, fragili e loro caregiver); e poi avvio della campagna per le altre categorie in base all’età anagrafica (età 70-79, 60-69, soggetti con età inferiore ai 60 anni con comorbilità non rientrante nelle categorie comprese nella fase 1, resto della popolazione).
L’assessore Verì, nel corso della conferenza per l’esposizione del piano, ha ringraziato il personale medico-sanitario: “A loro dico grazie per lo straordinario lavoro che stanno facendo. Se nella nostra regione siamo riusciti ad ottenere questi risultati è stato perché tempestivamente è scattato un sistema che ha lavorato bene e per l’impegno straordinario degli operatori in prima linea ogni giorno”.