L’Aquila. “Per garantire la sicurezza di qualsiasi candidato al vaccino contro il Sars-Cov-2 è di vitale importanza prendere tempo per indagare su potenziali effetti avversi. Saltare gli step necessari allo
sviluppo sarebbe catastrofico”. A puntare i riflettori sui rischi di un’eccessiva accelerazione nei trial è stato un editoriale pubblicato sulla rivista Science Advances.
“Un vaccino efficace è la strada migliore per tornare alla normalità”, ha scirtto Douglas Green, vicedirettore della rivista scientifica ed esperto di immunologia. “La necessità di svilupparlo è urgente, ma la maggior parte delle stime ritengono che un vaccino efficace non sarà ampiamente disponibile per 12-18 mesi. Attualmente ci sono 95 vaccini in sviluppo contro il Covid, due dei
quali hanno iniziato la fase 2. Molti sostengono di accelerare questi studi e alcuni desiderano basarsi
esclusivamente sull’evidenza di indurre risposte anticorpali. Tuttavia, questo potrebbe essere catastrofico. Un vaccino in grado di innescare risposte anticorpali nei test clinici, infatti, non può esser pronto per la diffusione se mancano test di sicurezza completa. In particolare i rischi dell’accelerazione devono essere valutati rispetto ai potenziali benefici”.
Per questo, la massima dell’eminente esperto di biologia dei tumori Charles Sherr, secondo il quale nella ricerca sperimentale la velocità è lentezza e la lentezza è velocità, “deve essere applicata anche allo sviluppo del vaccino per Covid-19”.