L’Aquila. Gli abruzzesi snobbano AstraZeneca e la percentuale di dosi somministrate sta scendendo più velocemente rispetto alla media nazionale.
Molti abruzzesi hanno paura di AstraZeneca. È un fenomeno che negli ultimi giorni sta diventando più importante tanto da rappresentare un vero allarme.
Il problema è che senza i sieri di AstraZeneca ,difficilmente l’Abruzzo, come il resto d’Italia, potrà rispettare il cronoprogramma stilato per raggiungere l’immunità. Sull’indecisione e sulla paura degli abruzzesi pesano di sicuro i problemi che nei giorni scorsi hanno colpito il vaccino anglo svedese, prima sospeso e poi nuovamente “abilitato” dopo il via libera dell’Ema.
A causare il blocco, momentaneo, erano state delle reazioni avverse, soprattutto casi di trombosi nei più giovani, che si erano verificati in alcuni pazienti a una decina di giorni dall’inoculazione. L’agenzia europea per il farmaco, però, dopo aver raccolto tutti i dati, ha certificato che i benefici del siero superano di gran lunga i rischi e che le percentuali di eventi negativi erano bassissime. Evidentemente, però, non è bastato per rassicurare gli Italiani, di più ancora gli abruzzesi.
Intanto l’Inghilterra, che oltre al virus sembra essere diventata immune anche a queste paure, ha riparto i locali e sta tornando alla normalità proprio grazie a una campagna vaccinale basata su AstraZeneca.