Roma. L’Accordo quadro tra governo, regioni-ppaa, Federfarma e Assofarm per la
somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti SarsCov2 prevede, inoltre, le caratteristiche dei locali con precise indicazioni. Per farmacie fino a quaranta metri quadrati, si prevede l’ingresso di una persona alla volta da sottoporre a vaccinazione, oltre a un massimo di due operatori. Per dimensioni superiori a quaranta metri quadrati, si prevede un accesso regolamentato differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.
Nelle farmacie devono, poi, essere presenti soluzioni per l’igiene delle mani e indicazioni per il distanziamento fisico. È previsto anche il requisito della adeguatezza nei locali della farmacia delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti e il mantenimento di adeguati livelli di filtrazione degli impianti di areazione. Nell’accordo si indica l’ esecuzione del vaccino in “ambiente dedicato o separato dal locale di vendita o, in alternativa, a Farmacia chiusa o con altre modalità che garantiscono la riservatezza e la sicurezza necessarie”.
“Siamo sicuri che l’Accordo quadro, a carattere nazionale, verrà velocemente recepito dalle regioni”: auspica il presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo commentando il protocollo siglato tra Federfarma, Assofarm, Governo, Regioni e Province Autonome, per la somministrazione dei vaccini anti-Covid in farmacia da parte del farmacista, in attuazione di quanto previsto dalla legge Bilancio e dal decreto Sostegni.
“Ringraziamo il Governo, e in particolare il Ministro della salute Roberto Speranza, per questo importante riconoscimento all’impegno costante delle farmacie, che fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono rimaste sempre a disposizione dei cittadini, ampliando anche gli orari di apertura e potenziando la propria attività con nuovi servizi. Le farmacie aderiranno numerose anche a questa iniziativa, animate da quello spirito di servizio che da sempre le connota e che durante la pandemia è emerso con forza. Daranno così un contributo significativo al raggiungimento dell’obiettivo di ottenere al più presto una copertura vaccinale adeguata”.
“Quello che stiamo vivendo in questi giorni è il coronamento di un impegno avviato ben tre anni fa”, afferma il Presidente di Assofarm Venanzio Gizzi, “è infatti dal 2018 che nelle Assemblee della nostra Federazione si parla del Farmacista Vaccinatore. Una figura che quindi oggi non vediamo solo come un importante contributo contro la crisi sanitaria di quest’ultimo anno, ma anche come il segno di una rinnovata considerazione della farmacia all’interno del SSN. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la collaborazione delle Istituzioni che nel corso di questi mesi così difficili hanno sempre dimostrato apertura e interesse per le proposte presentate dalla farmacia italiana”.