Teramo. Una delegazione di rappresentanti delle sottoscritte associazioni dichiara: “sono molte, troppe e troppo sospette le problematiche che piovono sulla facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo. Tante da far sì che gli stessi studenti si chiedano se, dato il lento ma progressivo esodo dei docenti, il calo degli iscritti e il sempre più pesante velo di noncuranza, non sia giunto il momento di allarmarsi.”
Continuano: “Teramo detiene un monopolio sulla facoltà di Giurisprudenza, questo è un fatto, ma basterà la necessità a tenere viva una realtà che pare sempre meno considerata da chi dovrebbe prendersene cura? Sono queste le domande poste da alcuni rappresentanti degli studenti, che vedono il pilastro, il fiore all’ occhiello della città, crollare mattone dopo mattone a causa di una noncuranza ( dolosa o colposa?) della politica di Ateneo. L’ombra di una “Giurisprudenza Pescarese” avanza e questo sarebbe certo un problema da non trascurare.
Basta una semplice presa di coscienza per rendersi conto che Pescara è meta ben più allettante, complice la presenza di un grande campus, un afflusso di giovani da tutta Italia e la schiacciante sicurezza di una vita universitaria a 360°. Concludono con il seguente appello al rettore ”Questa è la preoccupazione di giovani che, con occhi ben aperti alla realtà territoriale e con dubbi sempre più corposi, deve necessariamente trovare una risposta: non c’è più tempo.
Rivolgiamo al Magnifico Rettore questo appello, consci del fatto che si può mantenere il monopolio su una facoltà con facilità discreta, ma non ci si può adagiare e soprattutto non si può ignorare la voce degli studenti, linfa vitale dell’ Ateneo, che da sempre cercano attenzione, diritti ed un posto dove poter coltivare conoscenze e competenze con serenità. Rimaniamo, pertanto, perplessi ma fiduciosi che ogni scelta venga presa nel bene degli studenti, e della stessa Città che li ospita, la quale vuole ma, sopra tutto, deve mostrare il proprio supporto ed interesse.“
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