Pescara. “L’Unione Inquilini aveva già denunciato che la recente legge regionale dell’Abruzzo, relativa alla partecipazione ai bandi di edilizia residenziale pubblica, presentava profili di incostituzionalità. Il decreto 21/10/19 dei ministri del lavoro e degli esteri che, in relazione alle domande di migranti da paesi extraeuropei, indica i paesi dai quali è possibile avere la documentazione relativa alla impossidenza immobiliare e i migranti dovranno presentare la documentazione dato che possono averla”. Lo afferma in una nota l’Unione Inquilini dell’Abruzzo.
“Gli unici paesi extra europei che possono certificare la possidenza di immobili sono solo questi: Bhutan, Corea del Sud, Figi, Giappone, Hong Kong, Cina, Islanda, Kosovo, Kirghizistan, Kuwait, Malaysia, Nuova Zelanda, Qatar, Ruanda, San Marino, Santa Lucia, Singapore, Svizzera, Taiwan, Tonga. Tutti i migranti provenienti da paesi ‘non sono citati’, non dovranno produrre la documentazione nel loro paese di origine e quindi potranno accedere al reddito di cittadinanza presentando gli altri documenti e avendo i requisiti” continua l’Unione Inquilini.
“Questo decreto ha una evidente ricaduta sulla legge regionale recentemente approvata che prevede che i migranti per partecipare ai bandi debbano presentare l’Isee con la certificazione dei redditi da immobili del loro paese di origine. E’ palese che la stragrande maggioranza dei migranti di paesi non indicati dal decreto ministeriale del 21 ottobre, ora potranno partecipare ai bandi senza presentare tale documentazione. Il decreto sancisce un fatto: ci sono Paesi che non sono in grado di fornire ai migranti la certificazione e questo deve comportare una modifica alla legge regionale dell’Abruzzo sull’accesso alle case popolari e anche alle delibere comunali per esempio le mense che prevedevano la richiesta di tale certificazione ai migranti, dato che ora si sa che tale certificazione è impossibile da produrre” spiega l’Unione Inquilini.
“E’ fallito il tentativo della giunta Marsilio e della maggioranza di destra di inserire surrettiziamente un criterio che tendeva platealmente ad escludere le famiglie dei migranti dalla partecipazione ai bandi. Questo era solo uno dei punti di criticità che l’Unione Inquilini aveva immediatamente segnalato. Ora aspettiamo che il consiglio dei ministri eccepisca la incostituzionalità della legge regionale su altri punti della stessa. Se la giunta Marsilio tentava di escludere dal diritto alla casa famiglie aventi diritto ha fallito. Piuttosto la giunta regionale si attivi per definire un vero piano casa di punti ad aumentare la disponibilità di case popolare nella Regione e destini risorse alle manutenzioni di edifici di case popolari per contrastare il degrado degli stessi e garantire condizioni decenti agli assegnatari di case popolari” conclude l’Unione Inquilini.