L’Aquila. Il trucco l’ha scelta per caso e lei l’ha accolto per gioco ma capendo che non ne avrebbe più fatto a meno. Autodidatta, a soli 24 anni Eleonora Di Carlo, con il suo valigione nero, ha avuto la caparbietà di affermarsi in un settore poco tutelato e sempre più competitivo. La sua freschezza e intuizione sono apprezzate non solo dalle giovanissime ma anche da chi la vuole come make up artist nel giorno del sì. Il “trucco”? Far brillare ogni donna per quello che è. E le sue preziose manine a quanto pare non sembrano sbagliare un colpo come confermano i 3000 seguaci della sua pagina facebook. Ma non vi anticipo altro. Parola alla make up artist.
- Ci racconti un po’ del suo background. Cosa l’ha spinta a intraprendere questo mestiere? È qualcosa che ha sempre desiderato?
La mia passione per il trucco è parte di me da sempre: prodotti e pennelli mi hanno affascinati sin dalla prima volta che li ho avuti tra le mani ma non pensavo potessero diventare gli strumenti del mio lavoro. E invece durante il periodo post terremoto, nella tendopoli del mio paese, ho iniziato a truccare per la prima volta ragazze e donne di tutte le età. Mi piaceva farlo e sono arrivati anche i primi apprezzamenti. Un giorno in occasione della sfilata Miss Tendopoli Abruzzo ho scoperto che truccare sarebbe stata la professione della mia vita. Nell’attesa di prendere il diploma superiore ho iniziato a studiare le tecniche e a truccare da autodidatta. Ho frequentato un’accademia a Roma, poi ho approfondito le mie conoscenze con un corso di formazione professionale per estetiste e da lì a poco sarebbe nato tutto quello che oggi amo fare.
- Quale è il segreto per valorizzare la bellezza di una donna attraverso il trucco?
Il segreto, a mio parere, è essere in grado di cogliere la personalità e i punti di forza di ogni donna. Solo in questo modo posso riuscire a creare un’immagine che rispecchi le aspettative di chi mi richiede il trucco e anche di chi lo guarda. Ognuna di noi ha delle caratteristiche che ama di sé stessa, e la vera difficoltà è proprio riuscire a metterle in evidenza. Non sempre questo può essere fatto seguendo regole e tecniche correttive. Si tratta di “arte” ed è fondamentale, prima di iniziare il trucco, avere un’idea d’insieme di quello che si vuole creare.
- Il decalogo per un make up alla moda.
La tendenza della primavera 2017 è basata sugli opposti: sugli occhi troviamo come protagonisti i colori che ricordano i mitici anni ‘80 e sul viso spopola l’effetto natural & glowy. Via i fondotinta e correttori pesanti per far spazio a una texture leggera ed impercettibile. A chi ha particolari problematiche consiglio di utilizzare un buon primer che uniformi la grana e l’incarnato senza creare spessore. Se necessario aggiungere correttore liquido sulle singole imperfezioni. Importante, e lo ricordo sempre, la presenza di bronzer e blush che donano al viso un aspetto abbronzato e sano, e dell’illuminante da applicare sugli zigomi, fronte e naso. Per quanto riguarda gli occhi preferisco colori leggeri e frizzanti come l’arancio, l’azzurro, il giallo, il verde lime (greenery Pantone 2017) da applicare facilmente con il polpastrello. Non vedremo più sfumature complesse ma piuttosto un effetto “sporco” e non studiato. Completare il look applicando rossetti dalla texture opache e dai colori vibranti come il ciliegia e il rosso.
- Come descriverebbe il suo personale momento make up?
“Magia”. Capita poche volte di fare un trucco completo su di me. Nella vita di tutti i giorni mi trucco poco o niente ma per eventi ed occasioni speciali il mio momento make up è prezioso. Dura un’ora ed è come se tutto si fermasse. Mi dedico interamente a creare il mio look che varia ogni volta. Mi piace creare un’immagine di me che susciti, in chi mi guarda, tutto ciò che voglio comunicare in quel particolare giorno.
- Nella sua attività di make up artist ha incontrato richieste stravaganti?
Il mio kit di lavoro è racchiuso tutto in una valigia nera molto grande. La richiesta più stravagante è stata quella da parte di una signora che voleva truccarsi da sola utilizzando tutti i miei prodotti.
- Realizzare un make up nel giorno più importante per una donna, il matrimonio, richiede fasi di preparazioni particolari?
Parlare solo di make up nel giorno del matrimonio è riduttivo. In qualità di make up artist effettivamente mi occupo del trucco ma approfitto della domanda che mi ha fatto per evidenziare un aspetto importantissimo che molte volte viene sottovalutato. Le caratteristiche principali di un trucco sposa sono la luminosità e la naturalezza dell’incarnato che devono figurare in questo mondo sia dal vivo che in foto. È difficile però ottenere un risultato naturale se la pelle di base è grigia, spenta e piena di imperfezioni. A tal proposito voglio rivalutare la figura dell’estetista che si prende cura della salute della nostra pelle. Seguire una beauty routine a casa e un ciclo di trattamenti personalizzati presso i nostri centri estetici di fiducia è fondamentale per preparare la pelle al trucco. Tornando al mio lavoro la parte più importante e impegnativa è la prova trucco durante la quale, insieme alla sposa, decido il look che meglio rispecchi la sua personalità. La prova può essere considerata una vera e propria consulenza d’immagine ed è importante perché permette alla truccatrice e alla sposa di instaurare un rapporto di fiducia che sarà utile nel momento frenetico della preparazione.
- Il trucco secondo lei deve riflettere la personalità racchiusa in ogni donna o è il mezzo per “sentirsi” altro?
Il trucco di tutti i giorni deve rispecchiare la personalità di ogni donna. Quando vogliamo sentirci altro per un’occasione importante e un evento ci affidiamo alla truccatrice che ci aiuta a creare un look inusuale che ci trasformi temporaneamente in una donna diversa.
- Come vede questo lavoro nella nostra società?
Con questa domanda tocchiamo un tasto molto dolente. Il lavoro della make up artist è un lavoro prevalentemente artistico e in parte tecnico. È una professione molto comune e diffusa, soprattutto negli ultimi anni, che ancora non è riconosciuta nel nostro paese e quindi non regolamentata da alcuna legge. Questo purtroppo porta a una svalutazione della professione che si ripercuote in continuazione sul nostro lavoro di tutti i giorni.
- Quale è il consiglio da una giovanissima come lei per le coetanee che vogliono intraprendere questo percorso?
Essendo una professione non riconosciuta dallo Stato italiano non è obbligatorio seguire un percorso formativo per poter truccare qualcuno. Il mio primo consiglio è quello di rispettare tale professione e i professionisti scegliendo di dare la giusta importanza alla formazione. È una professione bellissima ma difficile perché per iniziare a lavorare c’è bisogno di fare affidamento su sé stessi e basta. Bisogna impegnarsi e fare esperienza truccando amici, parenti, clienti, esercitarsi a mettere in pratica le cose insegnate a scuola e non aver paura di sbagliare. Solo così si possono capire e correggere gli errori. Ed è una cosa da fare da soli, quindi se questo vi sembra troppo difficile allora lasciate perdere in partenza, questa professione non fa per voi.
@baldaroberta