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Un robot chirurgico per asportazione di più organi colpiti da tumori, l’Aquila tra i pochi centri in Italia

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
14 Agosto 2019
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L’Aquila. Asportazione contemporanea, totale o parziale, dovuta alla presenza di più tumori, di pancreas, milza e colon  o anche di colon e rene, praticando con grandissima precisione piccole incisioni dell’addome, senza effettuarne l’apertura totale. L’utilizzo del robot chirurgico, all’ospedale dell’Aquila, continua a sviluppare tutte le sue enormi applicazioni, spostando sempre più in alto l’orizzonte della qualità degli interventi e, soprattutto, dei benefici per i pazienti. Procedure che attualmente in Italia vengono eseguite solo da un numero ristretto di centri specializzati proprio per la complessa organizzazione che richiedono e per la spiccata professionalità di chi le esegue.

Si tratta, in particolare, della chirurgia epato-bilio-pancreatica, uno dei ‘filoni’ più recenti della chirurgia robotica avviata al San Salvatore e introdotta oltre un anno e mezzo fa con i primi interventi compiuti in urologia da Luigi Di Clemente. Già a partire dagli ultimi mesi del 2018 la chirurgia epato-bilio-pancreatica e d’urgenza ha guadagnato spazi importanti fino a rafforzare il ruolo del San Salvatore oltre i confini della Regione, creando mobilità attiva. Questo tipo di chirurgia, grazie alla tecnica robotica, è in grado di effettuare l’asportazione combinata di pancreas, milza e colon per duplice neoplasia primitiva e quella parziale sincrona di colon e rene.

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Gli specialisti che si occupano di questi trattamenti sono Luigi Bonanni, Roberto Vicentini, direttore del reparto e Federico Sista che, per gli interventi al rene, operano insieme al direttore dell’urologia, Di Clemente, e a Stefano Masciovecchio. Oltre a questo tipo di interventi, che sono più rari, l’uso del robot è diventato routine per l’asportazione di tumore primitivo insieme a depositi metastatici o più tumori primitivi localizzati in organi diversi. Un esempio è rappresentato da tumori del colon-retto con metastasi al fegato che possono essere trattati con tecnica mini invasiva nella stessa seduta.

L’affinamento delle tecniche robotiche offre il grande vantaggio di eseguire, con modalità mini invasive, operazioni molto complesse riguardanti l’asportazione multipla di organi. Tali procedure di sala operatoria, inoltre, si contraddistinguono per l’estrema precisione dei movimenti del braccio meccanico (guidato dallo specialista) e dalla possibilità di salvaguardare gli organi vicini a quelli asportati, favorendo una ripresa molto più rapida del paziente e una sua minora sofferenza. Dell’équipe della chirurgia epato-bilio-pancreatica e d’urgenza fanno parte i medici Alessandro Ambrosio, Daniele Centi e Massimo De Benedictis.

 

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