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Opposizione all’attacco sulla vicenda ecocidio a Montesilvano

Giulio Catalucci di Giulio Catalucci
14 Agosto 2023
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In seguito alla segnalazione di Giovanni Bucci, consigliere comunale che ci informa dell’interrogazione in commissione del dirigente all’Urbanistica di Montesilvano, il quale, sul caso dell’ecocidio di via Vestina, ha dichiarato che essendo area edificabile, ha rilasciato tutte le autorizzazioni del caso, con l’impegno del privato sulla ripiantumazione del doppio degli alberi. Il consigliere annuncia l’intenzione di fare accesso agli atti!

“L’accesso civico agli atti è già stato richiesto dall’arch Di Giampietro. Ma, se i documenti arriveranno prima dei 30 giorni previsti (i consiglieri comunali hanno l’accesso immediato per il loro ruolo di controllori), saremo lieti di poterli guardare prima”, continua l’esponente del M5S.

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“Il sindaco De Martinis, prosegue il duro attacco del consigliere, non risponde alle nostre segnalazioni sul massacro ambientale di via Vestina, forse troppo impegnato con feste e inaugurazioni. Ma ci ha deluso anche il giovane assessore al verde di Montesilvano Alessandro Pompei, che, dopo averci richiesto di smentire che lui non sapesse nulla della vicenda dell’ecocidio di via Vestina, non ha risposto alle nostre chiamate, e alle richieste di farci sapere cosa sta facendo per rimediare alla distruzione del verde della via Vestina”.

Poi un monito: “Speriamo che non succeda come per la distruzione dei 114 alberi ultra-cinquantenari della stazione ex FEA di Montesilvano dell’Ottobre 2020. Ne avrebbero dovuto ripiantare 230 tra pini e cipressi. Invece l’ex stazione è diventata una distesa di asfalto e cemento roventi. (Gli alberi sono solo dipinti, nei murales sui muraglioni di cemento).

E ancora: “Preoccupante è la risposta del dirigente all’Urbanistica, arch. Domenico Fineo, interrogato in commissione. Forse non conosce l’Art. 15 del Regolamento Comunale del Verde, che prescrive “ 1. In tutte le aree a verde privato devono essere conservati : – gli alberi con circonferenza del fusto, …, superiore a cm. 50 (= diametro cm 16, ndr) per le specie di prima e seconda grandezza, e superiore a cm 30 (diametro cm 10, ndr) per le specie di terza grandezza; (…) – le piante con più fusti se almeno uno di essi raggiunge la circonferenza di cm.25 (= diametro 8 cm).” (Regolamento Comunale del Verde, Montesilvano 2012).
Pressoché ogni albero abbattuto in via Vestina aveva misure maggiori di quelle indicate, e quindi dovevano essere conservati.

Anche più preoccupante, da parte del dirigente all’Urbanistica è la sottovalutazione delle indicazioni delle NTA-PRG che, all’Art. 12 prescrive: “… 2. In tutti gli interventi di trasformazione urbanistica (compresa la nuova costruzione su lotti singoli e l’ampliamento di edifici esistenti) é prescritta la conservazione degli alberi d’alto fusto esistenti salvo quanto previsto al precedente punto 1.” “1. L’abbattimento di alberi d’alto fusto (aventi diametro superiore a m 0,20…), con esclusione di quelli connessi con le normali conduzioni agricole, é soggetto ad autorizzazione . Tale autorizzazione dovrà essere accompagnata da un progetto di risistemazione ambientale che preveda almeno la ripiantumazione in numero doppio delle alberature con essenze adeguate”. (…).

Solo l’ignoranza o la malafede nelle norme, possono far ignorare la priorità della conservazione degli alberi maturi esistenti.

Nessuno può pensare che una domanda di abbattimento possa essere accolta con la promessa di impianto del doppio di nuovi alberi. Un progettista di qualità riesce senz’altro ad incorporare il verde esistente all’interno del progetto. Solo l’ignoranza può non comprendere il diverso valore ecosistemico di un albero maturo di 50 anni, rispetto a quello di un giovane alberello appena piantato.

Gli alberi, così come l’acqua, il mare, il paesaggio, le risorse naturali e le infrastrutture urbanistiche sono dei beni comuni, indisponibili ad una loro alienazione o distruzione, anche quando appartengono a privati. Chiederemo conto della distruzione operata nell’ ecocidio di via Vestina, e chiederemo di cambiare le norme e le persone che non sono stati in grado di tutelare questo bene comune”.

 

 

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